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Temple Grandin – Una donna straordinaria

Il film

Un altro biopic, una biografia su pellicola di una donna autistica che, con le potenzialità del suo disturbo, ha rivoluzionato il mondo dell’allevamento in America e in tutto il mondo.

La trama

Il film narra la storia vera di Temple Grandin, una donna americana con una laurea in Psicologia, una in Zoologia e un master in Scienze Animali. Il racconto ripercorre la sua vita, dalla prima diagnosi della malattia, a quattro anni, quando non parlava ancora e i medici erano convinti che non ci sarebbe mai riuscita. La sua solitaria crescita, la sua faticosa, turbolenta e incompresa vita scolastica.
I suoi modi bruschi e alquanto particolari allontanano i compagni e anche gli adulti, tranne un professore che vede in lei grandi potenzialità e riesce a valorizzarle grazie a dei compiti che le assegna. Temple viene protetta con costanza dalla madre e dalla zia che per prime hanno capito che, nonostante il disturbo, è molto intelligente e sensibile.
Anche se incompresa dai più, Temple supera gli ostacoli sociali, professionali e i preconcetti della società, non solo studiando al college, ma anche entrando a far parte di un mondo, quello dell’allevamento, tipicamente maschile.

Il messaggio

La pellicola mostra come il disturbo autistico non fosse molto conosciuto in quegli anni e, oltre a questo, non si riusciva a guardare oltre il disturbo. Quest’ultimo, al massimo, veniva assimilato a una disabilità intellettiva e, per questo, ignorato. Durante gli anni del college, Temple viene incoraggiata dall’insegnante di scienze, il primo ad aver intuito che lei vedesse il mondo in modo diverso e che era una “pensatrice visuale”. Questo è un passaggio importante: Temple, come la maggior parte delle persone autistiche vedono e conoscono per immagini. Inoltre, da sola Temple scopre un’altra grande risorsa per le persone come lei, infatti inventa “la macchina degli abbracci”. La macchina era un congegno, assimilato da uno similare per calmare le vacche, in grado di contenerla fisicamente e calmarla. Una risorsa importante anche perché l’ha abituata al contatto fisico di altre persone con gradualità, contatto di solito non gradito dalle persone autistiche. Come dice sua madre: “Different, but not less”, cioè “diversa, ma non peggiore”.

 

Il tema della vita

Come Temple ci parla della vita? Temple ha permesso con la sua vita una maggior conoscenza del disturbo autistico e ha testimoniato che anche se l’altro è difficile da capire e, quindi, da accettare, deve essere sempre trattato con dignità e rispetto. Inoltre, avendo lei stessa sofferto in prima persona, ha sfruttato questa sua sensibilità insieme alle sue doti visuo-spaziali per migliorare le condizioni di vita delle vacche negli allevamenti. Da sola, infatti, riesce a rivoluzionare l’industria del bestiame, convincendo gli allevatori ad un comportamento meno brutale nei confronti di questi animali che, anche se destinati al macello, non devono subire paura, torture e sofferenze prima della morte. In quanto creature di Dio, le vacche (così come gli altri animali) dovrebbero essere trattate con compassione, soprattutto se destinate al macello; e in quanto figli di Dio, ci è chiesto di trattare tutti, anche e soprattutto i più deboli e indifesi, come tali.

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Virginia Banfi