E’ da diversi anni che Il Movimento e Centro di aiuto alla Vita di Varese, in collaborazione con numerose altre associazioni del territorio, si fa promotore di un’iniziativa culturale denominata “Mese per la Vita”: ogni anno a febbraio, a partire dalla “Giornata per la Vita”, si intende esaltare il valore della vita “attraverso mostre d’arte, conferenze, cineforum, concorsi per le scuole, momenti di spiritualità, eventi musicali e altro ancora. E vien subito da chiedersi come mai una cosa come la vita, che è del tutto scontato sia il più grande valore per tutti, abbia bisogno invece di una promozione, peraltro ripetuta nel tempo.

Ahimè, la verità è che vita sembra contare ormai così poco in una società come questa, ove impera tanta violenza, corruzione ed egoismo e dove la maleducazione si fa sempre più strisciante. Ormai il vero valore è il consumismo, che detta legge: ciò che conta veramente è la quantità di merce venduta e il suo consumo, anche se frutto di contraddizioni e causa di conseguenze nefaste; il denaro vale molto di più della vita di un bambino, anzi, pare perfino poterla comprare.

La vita dei piccoli, delle donne, degli anziani, degli emarginati non interessa che sia veramente tutelata quanto piuttosto “sfruttata”. “Tu sei mio fratello, chiunque tu sia” è dirla grossa, è eccessiva, talmente diffusa è la chiusura, il disprezzo e la paura dello straniero. Sono passati ben 73 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e, nonostante l’Europa abbia vissuto da allora sempre in pace, appare evidente che gli ideali del dopoguerra, fatti di solidarietà e di collaborazione, siano stati completamente dimenticati a favore degli interessi economici di parte.

E dov’è finito il vento della rivoluzione del ’68 che voleva sconfiggere la violenza con l’amore e la paura con la poesia? Il cinismo ha sostituito oggi la speranza e molti giovani si ritrovano smarriti, incerti. Abbiamo dimenticato l’ebrea olandese Etty Hillesum che ad Auschwitz ci ha insegnato come si fa ad affrontare il Male: “Io non mi arrenderò mai al male… E difenderò quella scintilla che mi rende umana.” E’ dunque più che mai necessario, parlare dell’immenso valore della vita, affinché tutti possano ritrovare il giusto peso da dare alle cose, il senso del perdono, quel “ricucire, ricostruire, pacificare… per comprendere che la vita di un bimbo non ancora nato, di un barbone, di una prostituta o di un migrante vanno difesi e rispettati nella loro suprema dignità”.

http://www.toscanaoggi.it/Documenti/Chiesa-italiana/Cei-la-prolusione-del-card.-Bassetti-al-Consiglio-permanente-22-gennaio-2018

Nel Mese per la Vita di quest’anno abbiamo trattato, a titolo indicativo, il tema della ricerca della gioia, del senso del dolore e reso omaggio a Mons. Luigi Stucchi, difensore della vita nascente con il suo libro Per la vita, sempre

Nel 2011 parlavamo della famiglia, come luogo di educazione alla pienezza della vita. Nel 2012 diventarono protagonisti i genitori in “L’arte di educare come rivoluzione silenziosa”, una mostra sulla storia dell’educazione dal dopoguerra ad oggi realizzata dall’ Agesc. Nel 2014 lasciò stupiti l’incredibile mostra sui “Miracoli Eucaristici” e la formidabile testimonianza di Annalisa Minetti, atleta paralimpica, esempio di coraggio, impegno e determinazione. Il Mese per la Vita 2015 vide l’inaugurazione di una mostra d’arte completamente realizzata in proprio dal titolo “Con gli Angeli”, per ribadire che nel mondo della tecnica c’è posto anche per lo spirito ed il sacro! Del 2016, ricordiamo la testimonianza di chi è malato di SLA e del 2017 l’esposizione delle Reliquie di S. Madre Teresa.

E così via negli anni, un inverno dopo l’altro, la calda e rassicurante voce di chi grida “Viva la Vita!” non viene meno e lascia dietro di sé tracce che, come gocce di fiume dirette al mare, portano verso un nuovo Umanesimo.