Difendere la vita dal concepimento, sempre, perché da lì prende origine tutto: questo il messaggio portante del libro di S. E. Mons. Luigi Stucchi, autore di alcuni degli editoriali pubblicati sul Resegone quando, giovane sacerdote, si trovava a Lecco. Una serata ricca di spunti educativi quella del 7 febbraio, momento chiave del “ Mese per la Vita 2018”, tra i numerosi eventi promossi dalle 14 associazioni del territorio varesino.
“ 1940. Quando ero “ solo” un embrione” uno degli editoriali più significativi, provocatorio in quanto pone davanti a tutti noi la verità dell’esistere grazie ad un incontro d’amore, rappresentabile da due cellule che si uniscono, ma certo non riducibile ad un mero fatto biologico. Tutta la vita della persona che già c’è, dice Mons. Stucchi, rappresenta me in quel piccolo embrione, degno di protezione fin dal concepimento.
Stupisce, prosegue don Luigi, in un altro editoriale, come vi sia la tendenza a “ sdoppiare la coscienza”, da parte di chi ricopre ruoli pubblici, quasi che, in nome di una presunta laicità, fosse possibile abbracciare scelte lontane dalla propria fede: l’identità del cristiano va sempre affermata, con pacatezza e umiltà, perché solo così sarà possibile avviare un dialogo con chi ha posizioni lontane, anche dal punto di vista religioso.
Targa Stucchi“ Pesantissimo il clima degli anni di Seveso” dice Mons. Stucchi, riferendosi al tragico episodio di 42 anni fa, delle esalazioni di diossina da una fabbrica: con il classico terrorismo psicologico utilizzato per ottenere risultati privi di razionalità, si inculcò nelle donne incinte la paura che avrebbero partorito bimbi deformi. Gli aborti seguiti rivelarono poi, dalle analisi eseguite sui feti, che nemmeno uno dei piccoli era malformato, ma questo fu l’avvio per promulgare poi, nel 1978, la legge 194 per l’interruzione di gravidanza. Da allora quasi 6 milioni di piccoli sono stati soppressi, in nome di una presunta libertà che non libera.
Leggere gli editoriali riporta indietro nel tempo, per scoprire che le strategie anti vita sono sempre le stesse, prive di amore e accoglienza, tratti invece caratteristici della penna e del pensiero del Vescovo, come emerge dal suo intervento e da quello del dott. Andrea Larghi: entrambi i relatori hanno voluto mostrare il proprio apprezzamento all’attività preziosa delle volontarie dello sportello in ospedale:
“ salde”, ma disponibili, pronte ad offrire il proprio sostegno sapendo che due sono le vite in gioco, quella della mamma e quella del bimbo non nato.
Al termine della serata un momento emozionante è stata la consegna a Mons. Stucchi della targa proposta dal Movimento per la Vita di Varese e offerta dalla Fondazione nazionale “ Vitanova”:
A MONS. LUIGI STUCCHI, DEFENSOR VITAE INNOCENTIUM”. Per l’impegno costante e incessante verso la vita nascente e verso le mamme.
Il ricavato delle vendite del libro andrà a finanziare il Progetto Gemma.

Grazie Mons. Stucchi!