L’inchiesta Angeli e Demoni
Ad un mese dai fatti di Bibbiano in Emilia Romagna, in merito allo scandalo degli affidamenti illeciti di minori nell’ambito dell’inchiesta “Angeli e Demoni” in corso già da un anno, diciotto persone sono state coinvolte, tra cui il sindaco dem di Bibbiano, la responsabile dei servizi sociali dell’Unione Val d’Enza e tre psicoterapeuti del centro gestito dalla Onlus Hansel e Gretel, specializzato in abusi su minori e affidatario dei servizi di psicoterapia. Con molta freddezza, nel tempo, persone al di sopra di ogni sospetto hanno allontanato minori dalle proprie famiglie manipolando domande e risposte durante i colloqui e falsificando le dichiarazioni dei bambini per giustificare gli affidi. La gravità di quanto avvenuto è anche legata al fatto che non sembra si sia trattato solo di qualche caso isolato ma di un vero e proprio “sistema sociale”, un meccanismo ufficialmente a favore della tutela dei minori ma che nella realtà operava come un sistema mafioso, a scapito di famiglie svantaggiate.
Cosa c’è dietro un sistema sociale corrotto?
Assistenti sociali che avrebbero dovuto “assistere” le famiglie, psicologi che avrebbero dovuto “aiutare” psicologicamente i genitori in difficoltà…nessuno che abbia fatto onestamente il proprio dovere umano e professionale né abbia dimostrato sensibilità verso le famiglie e i bambini. Perché tutto questo? Incompetenza? Vantaggi economici? Ragioni politiche? Motivi ideologici di chi vuole sopprimere “la famiglia”?
La testimonianza resa dall’ex assistente sociale Cinzia Magnarelli lascia molto perplessi: il compito degli assistenti sociali non era quello che tutti noi immaginiamo debba essere di aiuto alle famiglie in difficoltà bensì relativo ad una funzione di controllo finalizzato a togliere i bambini alle famiglie d’origine per giustificarne gli affidi. Nessun reale aiuto sociale ma solo una crudele “condanna” di inadeguatezza seguita dalla “soluzione” del problema familiare, individuata nella separazione dei figli dai genitori attraverso il sistema dell’affido. Un sistema peraltro dai risvolti economici vantaggiosi per le case-famiglia e per gli psicologi, gli psicoterapeuti e tutto il team di professionisti che avrebbero poi seguito i bambini durante l’affido.
Vent’anni di abusi negli affidi
In fatto di abusi, non mancano i precedenti, come quanto avvenuto a Modena alla fine degli anni ’90, raccontati nel libro Veleno di Pablo Trincia o il caso del giudice Francesco Moncavallo che oggi ci appare quale eroe d’integrità, il quale nel 2013, a soli 34 anni, si dimise, per una questione di principio, da Magistrato del Tribunale dei Minori di Bologna proprio per la troppa facilità con cui venivano sottratti i minori ai propri genitori.
Non più tardi di ieri, alle ore 13, sono stati avviati i lavori della “Commissione speciale d’inchiesta circa il sistema di tutela dei minori nella Regione Emilia-Romagna” istituita per approfondire e fare chiarezza sul sistema delle tutele verso i minori e verso le famiglie nella Regione. Una commissione senza poteri giudiziari e che non andrà ad interferire con l’inchiesta giudiziaria che sta andando avanti.
La strumentalizzazione della politica
Ad oggi la questione dei minori in affido sembra sia stata strumentalizzata in campo politico diventando scontro tra forze parlamentari, associazioni del Terzo Settore e l’Autorità garante dell’Infanzia; mentre anche il Senato ha istituito a sua volta una Commissione d’inchiesta sul sistema delle case famiglia.