Relazione al convegno “ Maternità in-attesa” di Macerata e Loreto. 21/22 aprile.

Una due giorni impegnativa per noi del movimento per la vita di Varese, invitate a presentare il nostro libro “ Una chat per la vita.50 storie di speranza”, nell’ambito della giornata per la salute della donna.

La prospettiva che abbiamo scelto è stata di documentare scientificamente con dati inoppugnabili quello che abbiamo constatato tramite le testimonianze delle donne che ci hanno contattate tramite chat.

Chat automaticamente sembrerebbe sinonimo di breve interlocuzione, in realtà chi ci scrive, dopo averci trovato nel web grazie ai nostri articoli, manifesta un bisogno che possiamo collocare nella sfera del dolore profondo, della solitudine, dell’assenza di risposte certe. Gli articoli pubblicati sul sito www.vitavarese.org sono di carattere medico, educativo, giuridico, psicologico, spirituale, sentimentale, testimonianze reali, scritti da me, da altre volontarie, da professionisti riconosciuti a livello nazionale e internazionale, articoli molto documentati e impostati secondo la logica delle ricerche degli utenti nel web.

Il libro “ Una chat per la vita.50 storie di speranza” è suddiviso per capitoli, rispondenti alle tematiche più ricorrenti tra ormai le quasi 1000 chat pervenute, alcune delle quali durate più giorni, da tutta Italia. Alle 50 chat , corredate da commenti di medici e psicologi, segue una ricca appendice di approfondimenti medici, teologici, psicologici.

Il libro ci è stato suggerito da un sacerdote che lo ha anche consacrato al Cuore Immacolato di Maria.Il ricavato delle vendite è interamente devoluto al Movimento per la vita di Varese.

La prima edizione è già andata esaurita, stampata la seconda, in preparazione la traduzione in inglese per il mercato anglosassone.

Iniziamo a leggere alcuni passaggi di chat le cui tematiche sono legate ad aborto e contraccezione.

Aborto e contraccezione

  1. “ abbiamo sempre avuto rapporti senza precauzioni” “ con tante attenzioni (27) ”.” Ho fatto sesso molte volte senza precauzioni”( chat n.1 e n. 26).” Prendevo la pilllola anticoncezionale ma nonostante tutto sono rimasta incinta”(chat n.16). “ Abbiamo avuto rapporti non protetti”(14) “ ho avuto un rapporto non protetto“ (numero 50) n. 29.

La realtà che emerge dalle persone che ci hanno scritto è che, per la gran parte, la contraccezione non viene usata oppure non funziona, come confermato dagli studi più diffusi a livello mondiale( articolo: la contraccezione non previene l’aborto procurato).

https://www.vitavarese.org/la-contraccezione-non-previene-laborto-volontario-i-dati-e-le-conclusioni/amp/

Istituto Guttmacher 2014: 51 % delle donne che hanno abortito usava i mezzi contraccettivi.

 La contraccezione non previene l’aborto volontario: sono stati pubblicati, sullo stesso sito dell’Istituto Guttmacher, i dati aggiornati, che confermano quanto appena rilevato, a dimostrazione che il trend non cambia se non lievemente.   Per correttezza, riportiamo il passaggio più eclatante in merito:
(…)Report Using Contraception in the Month They Became Pregnant

Postabortion Contraceptive Counseling Can Help Individuals Prevent Future Unintended Pregnancies

In 2014, about half (51%) of abortion patients in the United States reported that they had used a contraceptive method in the month they became pregnant, according to new analysis by Guttmacher researcher Rachel Jones. This proportion represents a slight decrease from 54% of abortion patients in 2000, the last time these data were examined. The methods most commonly used by abortion patients in 2014 were condoms (24% of patients) and the pill (13%).

Mentalità abortiva e contraccezione

  1. La mentalità abortiva è la responsabile delle Ivg nel mondo. Non solo il fallimento della contraccezione ma la mentalità sottesa alla contraccezione, quindi, cioè la convinzione che sia possibile controllare al 100% la vita (e la morte). L’educazione al valore della vita potenzialmente presente nel rapporto sessuale richiede tempo, dedizione a tu per tu, competenza da parte di chi educa e accoglienza da parte di chi viene educato. È esattamente il compito dell’insegnante dei metodi naturali, che è un esperto/a che ha seguito corsi, aggiornamenti, formazione permanente presso i centri accreditati e riconosciuti dalla Confederazione nazionale dei centri di regolazione naturale della fertilità. Tale figura, per essere credibile, ha però, naturalmente, bisogno di essere fruitore in prima persona dei metodi naturali, che siano Billings, Roetzer, Sintotermici. Infatti I MN non sono semplicemente un contraccettivo naturale, ma uno stile di vita che si testimonia e si insegna vivendolo.
    Non si può pretendere, peraltro , che il medico sia tuttologo nè che abbia tempo da dedicare all’insegnamento del metodo naturale, alla paziente che si reca in visita da lui, visto che il protocollo di apprendimento richiede un minimo di 6 mesi di follow up mensili di circa 45/60 minuti ciascuno. Solo un insegnante diplomato che sia volontario può dedicarsi per tanto tempo a questo servizio. Guardiamo ora quali sono i tassi di efficacia, come riportato dal sito della Confederazione nazionale dei Centri di regolazione naturale della fertilità .

Sappiamo oggi sulla base di studi statistici autorevoli (Adv. Contracept. 10(3):195, 1994; Contraception 53: 69- 74, 1996; Advances in contraception, 15: 69-83, 1999;) che, se le regole dei moderni metodi naturali (Billings e Sintotermici) vengono rispettate e se le coppie le usano in maniera perfetta (“perfect use”), la percentuale di successo è del 98 % o anche più.

Emerge dalle chat, non solo non conoscenza dei MN, ma disinformazione sugli effetti della pillola del giorno dopo.

Chat n. 50: p.206/207:” dicono che la pillola dei 5 giorni dopo non si abortiva”.

I metodi naturali di regolazione della fertilità

Non si conoscono nemmeno i MN più diffusi,  Billings e Sintotermici che si basano sulla rilevazione dei sintomi di fertilità, muco cervicale e sensazione percepita a livello vulvare, per il Mob, rilevazione della temperatura basale e del muco cervicale, secondo i metodi sintotermici e Roetzer. È possibile trovare i recapiti e le disponibilità delle insegnanti dei MN in tutta Italia sul sito CIC.

Il cosiddetto fallimento della contraccezione ha come esito, ovviamente, la gravidanza. Il 50% degli aborti scaturisce dal “ fallimento” della contraccezione. Quanti sono gli aborti nel mondo? Il sito worldometer è aggiornato in tempo reale e registra i numeri delle Ivg sia chirurgiche sia farmacologiche

( non però quelle derivate da pillola del giorno dopo e dei 5 giorni dopo, solo calcolabili statisticamente, cui vanno aggiunti quelli clandestini cioè illegali e quelli, ancora una volta calcolabili statisticamente, derivati dalla pillola contraccettiva e dalla spirale).

I numeri sono 70.000 aborti al giorno, e al 17/04 ore 13.53, 12.995.990 calcolati da gennaio.

Sindrome post-abortiva

  1. Cosa accade alla donna che decide di abortire? Dalle chat emerge proprio la realtà di dolore e di solitudine nella quale si viene a trovare chi ha scelto la strada della Ivg, che in un primo momento sembrava risolutiva e che poi si è rivelata devastante.

Chat n. 1 “ ho abortito tramite farmaco…l’ho visto quando è sceso nel wc” e chat 5:” sono una fallita” e chat n. 4“ non riesco ad alzarmi dal letto”.

La sindrome post abortiva coglie numeri enormi di donne, nel silenzio generale e nell’ abbandono da parte dello Stato che pure fornisce la legge per l’aborto.( sul sito è possibile leggere in merito un articolo:” ho abortito e soffro, se avessi saputo”).

Cifre di sindrome post abortiva.

Da Elliott Institut , un Istituto americano che si occupa eminentemente di situazioni post abortive.

Uno studio, svolto su donne che avevano abortito volontariamente, ha rilevato che 8 settimane dopo l’ i.v.g. il 44% presentava disturbi mentali, il 36% disturbi del sonno, il 31% si era pentito e l’11% si era fatto prescrivere psicofarmaci dal proprio medico di famiglia. Un altro studio ha rilevato che le donne che abortiscono hanno una probabilità molto più alta, rispetto alle altre, di essere ricoverate successivamente in un reparto psichiatrico.” ( Dott. Roberta Foa)

Uno studio condotto da Fergusson D.M.Horwood LJ, Ridder EM, J Child Psychological Psychiatry, nel 2006, rileva che il 42% delle donne che avevano abortito soffriva di maggior depressione nei 4 anni precedenti l’intervista, percentuale quasi doppia rispetto a chi non era mai stata incinta.

Un’analisi a lungo termine, condotta da Cougle, Reardon et alii, del 2003, rileva che le donne , la cui prima gravidanza era stata interrotta volontariamente, avevano il 65% in più di probabilità di essere ad alto rischio di depressione clinica, rispetto a coloro che avevano partorito. Lo studio conclude che l’aborto può essere un fattore di rischio per la successiva depressione per un periodo di otto anni dopo l’intervento.

Ancora: su 877.181 donne, delle quali 163.831 con esperienza abortiva, quasi il 10% dei problemi di salute mentale era riconducibile all’aborto. Le donne che avevano abortito con farmaco, in uno studio di Slade et alii, i ricercatori hanno rilevato che tra le donne ad aver abortito con il metodo farmacologico, più della metà aveva visto il bambino abortito e, per questo motivo, costoro erano più soggette a soffrire di disturbi psicologici come incubi, flashback e pensieri non voluti. ( A comparison of medical and surgical termination of pregnancy…Slade, 1998).

In uno studio australiano (Dingle et alii), le donne che avevano abortito avevano il 155% in più di probabilità di manifestare tendenze al suicidio e il doppio di probabilità di soffrire di problemi psicologici e psichiatrici, un rischio più alto di problemi legati all’ansia del 34% e di depressione del 37%.

( tutti i dati e gli studi ricevuti per cortesia dal dott. Prof. Giuseppe Noia).

Studi sulle conseguenze psicologiche della Ivg

chat n. 43” Non sono stata informata delle conseguenze psicologiche della Ivg , sono alle prese con l’assicurazione per danni psicologici derivanti dall’aborto volontario”.

Qui si apre un altro problema, quello del consenso informato.

http://afterabortion.org/

Tutti gli studi citati, in sintesi, riportano dati sulle tendenze suicidarie delle donne che hanno abortito, dell’incremento delle malattie mentali, dell’incremento di morte prematura, rispetto alle donne che non hanno abortito o che hanno partorito.

Abortion Contributes to Mental Health Problems: Both Sides Agree According to a Comprehensive Medical Review

Experts on both sides of the abortion debate agree that abortion contributes to mental health problems in some women. But they disagree whether or not abortion is ever the sole cause of mental illness.

Abortion Contributes to Mental Health Problems: Both Sides Agree According to a Comprehensive Medical Review

Suicide, Featured, Abortion risks, American Psychological Association, Mental Health Effects, Research, Abortion complications, Articles, News

Each Abortion Increases Woman’s Risk of Premature Death by 50%, New Study Reports

Abortion and miscarriage are linked to an increased risk of premature death in women, while live birth is associated with improved longevity.  The negative effects are greater for abortion than miscarriage, Each abortion exposure increases the risk of early death by about fifty percent. The elevated risk of death has been identified within the first 180 days following an abortion or miscarriage and may persists for over ten years.

Most Studies Show Abortion Linked To Increased Mental Health Problems

Women Cope with Delivery of Unplanned Pregnancy Better than Abortion Springfield,IL (September 1, 2011) – Women who have abortions are 81 percent more likely to experience subsequent mental health problems, according to a new study published by Britain’s Royal College of Psychiatrists. The greatest increases were seen in relation to suicidal behaviors and substance abuse. […]

Non tutte le chat hanno esito negativo. Vogliamo leggerne una che infonda speranza.

Chat n. 27: “ dopo aver parlato con voi ho deciso di tenere il bambino”.

L’obiettivo del sito, della chat, del libro:

  1. una sempre maggiore diffusione della consapevolezza di cosa significhi aborto;

  2. la promozione della cultura del rispetto della vita attraverso l’uso dei metodi di regolazione naturale della fertilità, gratuiti, ecologicamente accettabili da tutte le culture, di facile apprendimento, immediatamente reversibili, utili anche per la ricerca della gravidanza;

  3. la conoscenza delle realtà associative di volontariato che in forma sussidiaria aiutano, in tutta Italia , la donna in difficoltà per la gravidanza ( Movimenti e Centri di aiuto alla vita) e supportano psicologicamente le donne che soffrono a causa dell’aborto procurato ( Numero verde 800969834) .

 

Vittoria Criscuolo

Movimento per la vita di Varese 

Osservazioni a margine della due giorni di convegno per la vita.

In apertura del convegno a Macerata e, il giorno dopo a Loreto, si sono presentati gruppi aggressivi di femministe, un collettivo ostile e disturbatore, i quali hanno costretto a ritardare i lavori dei relatori ma, soprattutto, impegnato Digos e forze dell’ordine che, in maniera seria e equilibrata, sono riusciti a tenere a bada i manifestanti.

Si sono viste immagini e figure che riportano ai tempi del ‘68, di “ l’utero è mio e lo gestisco io”, ragazze con le mani imbrattate di sangue e con in pugno delle grucce di ferro, striscioni offensivi e scurrili, insulti alla religione cattolica… tutto l’armamentario bieco di chi non ha argomenti e sa solo schiamazzare per disturbare.

Che dire? I miei sentimenti sono stati tra la compassione e il disprezzo, per giovani ridicoli che, pur avendo una meravigliosa vita davanti a sè, hanno pronunciato frasi del tipo “ w la morte”.

Gridiamo invece sempre:

W LA VITA!

articoli in merito ai contestatori:

https://www.ilgiornale.it/news/nazionale/urla-e-sedie-rovesciate-violenza-delle-femministe-contro-2141191.html

https://m.cronachemaceratesi.it/2023/04/21/cori-fischi-e-proteste-al-convegno-pro-vita-aborto-libero-e-sicuro-foto-video-e-il-caso-finisce-anche-in-parlamento/1745935/#mobile_comments