Miti e leggende metropolitane sull’aborto: chiacchiere amplificate dai Mass media ai danni di chi ancora crede che internet sia la verità e che, soprattutto, gli abortisti siano disinteressati e agiscano solo in aiuto e sostegno della donna in difficoltà…come capire la verità e non cascare nella trappola?

Mito n. 1. la maggior parte degli aborti ha motivazioni drammatiche: violenza, incesto, problemi di salute della madre o difetti del bimbo

falso! Il 97% degli aborti ha motivazioni di carattere economico o sociale. Solo il 3% è  dovuto a violenza, incesto, problemi di salute della mamma e del piccolo.

Mito n. 2. Il feto è solo un grumo di cellule, parte del corpo della mamma

falso! Il bimbo non nato ha il proprio codice genetico dal primo giorno del concepimento ed è considerato dagli scienziati un organismo distinto e separato dalla mamma. Il cuore del piccolo inizia a battere dal 18mo giorno della sua vita, è rilevabile dal 24 mo giorno; le onde cerebrali sono rilevabili a 6 settimane, gli organi sono completi a 8 settimane.

Mito n. 3. L’uso dei contraccettivi contribuisce alla diminuzione degli aborti

falso! La contraccezione induce ad un incremento dei rapporti sessuali spesso occasionali, come se la gente pensasse di poter fare sesso per divertimento senza possibilità di concepimento. Ma non esiste contraccettivo sicuro al 100%. Come aumentano le relazioni instabili, così parallelamente si incrementano le gravidanze inattese. Di conseguenza, aumentano anche i tassi di aborti.

 

Mito n. 4. L’aborto di bimbi di famiglie povere risparmierebbe alla società i costi di supporto e mantenimento successivi

falso! Quanto costa un aborto ai contribuenti? Tutto a carico del servizio sanitario nazionale, anche di chi è obiettore ed è contrario alla interruzione di gravidanza. Inoltre, i bimbi crescono, le famiglie possono migliorare le proprie condizioni economiche, pagherebbero le tasse, ci sarebbe un ritorno imprevedibile.

Mito n. 5. Milioni di donne morivano per aborti clandestini, prima dell’approvazione della legge 194

falso! Una delle innumerevoli bugie dei radicali, Pannella e Bonino, che inventarono di sana pianta i numeri delle donne morte a causa di aborti clandestini, senza che nessuno si preoccupasse di verificare la menzogna costruita a tavolino, sulla falsariga delle falsità che avevano già  portato nel 1973 all’approvazione della legge Roe vs Wade negli Stati Uniti: l’anno prima c’erano state 65 morti materne, numero amplificato invece dai giornalisti e politici del tempo. Dal punto di vista statistico, ci sono 4254 probabilità su 100 in più di morire in un incendio.

Mito n. 6. L’aborto può salvare la vita di una donna

Falso! Una donna la cui vita dovesse essere in pericolo, potrebbe aver bisogno di una procedura medica d’urgenza che avrebbe forse come esito collaterale la morte del suo bambino. Non è necessario uccidere il bambino per salvare la mamma, mai. Lo dicono i ginecologi e i medici.

Mito n. 7. La maggioranza della gente è a favore dell’aborto

Falso! Chi viene ben informato sulla realtà dell’aborto, sull’inizio della vita umana, sulla bellezza dell’unicità del piccolo ancora non nato, è pronto a tendere la mano alla mamma in difficoltà. Quando si mostra la cruda realtà dell’aborto, quando si fa vedere come il piccolo venga smembrato pezzo a pezzo, il cuore della gente si sconvolge e cambia opinione!

Mito n. 8. La donna che abortisce non porta traccia della sua scelta, è sollevata e non soffre

Falso! Le donne che rinunciano al piccolo del quale sono incinte, ricorrendo all’aborto, soffrono per anni e anni a causa della loro scelta. Gli studi in merito alla sindrome post aborto che distrugge le mamme mancate, soprattutto le adolescenti, sono ormai riconosciuti da tutti gli psicologi. Si tratta di un lutto che le accompagnerà per sempre. Le donne stanno malissimo dopo aver abortito.

Mito n. 9. La donna che ha problemi economici è costretta ad abortire perché nessuno la sostiene

falso! Ci sono le associazioni di volontariato che mettono in campo tutte le proprie risorse: pannolini, carrozzine, vestitini, sostegno economico, psicologico, di amicizia, medico…basta sapere a chi rivolgersi: centri di aiuto alla vita, Provita e famiglia, associazione Papa  Giovanni XXIII. Giusto per citare le più attive sul territorio nazionale.

Mito n. 10. La donna che non abortisce si pente per sempre

falso! È vero proprio il contrario. La donna che abortisce soffre per sempre, mentre la mamma che sceglie la vita per sè e per il suo bimbo, mai si pente! Avrà sempre davanti agli occhi e nel suo cuore la gioia di un sorriso e di un piccolo cuore che batte, grazie a lei.

Vittoria Criscuolo

 

 

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