E’ di questi giorni la notizia dell’educazione di stato, su Rai 3,  al transgenderismo: Vladimir Luxuria, ex deputato della Repubblica, insegna ai bambini che si può scegliere se diventare maschio o femmina, a seconda di come ci si senta e indipendentemente da come si nasca. La platea di piccoli ha potuto rivolgere domande al relatore, che ha raccontato la propria storia di persona nata in un corpo e con un’identità  che non sentiva suoi.(guarda un breve estratto della lezione).

L’OMS ha cancellato la “disforia di genere” dai disturbi mentali, concludendo che i transessuali non sono malati, però bisogna cercare di evitare di considerare il cambiamento di sesso come una delle variabili “normali” cui ci si potrebbe accostare per un non meglio precisato “disturbo dell’identità di genere”. Può capitare che un bambino si percepisca “male” nei propri panni, ma spesso le insicurezze interiori, le incertezze su di sè,  spariscono con il passaggio dall’adolescenza all’età matura. Attendere, quindi, che le situazioni e i disagi si attenuino può servire per chiarire i dubbi sulla propria identità.

jolie_pittTalvolta, forse anche per il fatto che se ne parla apertamente, il passaggio da un genere all’altro sembra essere una moda: esempi arrivano dagli Stati Uniti, dove una delle figlie di Angelina Jolie e Brad Pitt sembra enfatizzare il proprio aspetto androgino, con il consenso dei genitori.

Facebook poi cataloga 70 diversi tipi di gender (come si può leggere nella tabella qui riportata e nell’articolo) superando la ormai obsoleta catalogazione “maschio/femmina”.facebook-gender-options

Sorgono spontanee alcune domande:

  1. tutte queste tipologie di generi garantiranno alla persona che non si sente bene nel proprio sesso, una serenità e un equilibrio interiori?

2. Sarebbe possibile evitare di proporre certi discorsi a bambini che si stanno affacciando alla vita relazionale, e che comincerebbero a porsi interrogativi sulla propria identità?

3. Quando si parla di educazione sessuale, non sarebbe meglio che la figura di riferimento, l’educatore, fosse una persona psicologicamente “risolta”?

Per corsi di educazione alla sessualità, nelle parrocchie e nelle scuole, è possibile contattare il Movimento e Centro di aiuto alla Vita di Varese.