La pillola abortiva RU486 può essere fonte di gravi problemi per la salute della donna, che invece merita ben più che essere abbandonata dal medico, mentre compie una scelta che avrà effetti su di lei per il resto della sua vita ( oltre al fatto che sopprime la vita che porta in grembo). Numerose le morti per sepsi dovute a questo farmaco abortivo, ma RU 486potente anche il dolore di una donna lasciata sola ad eliminare il proprio bimbo. È possibile leggere ( Pillola abortiva:” I bambini, del tutto formati, fluttuano nell’acqua del water”)un articolo sulla raccapricciante esperienza di una giovane che vede fluttuare nell’acqua del water pezzi di bimbo già formati; è possibile invece ascoltare ( Aborto a domicilio: agghiacciante testimonianza di una giovane donna(video)la storia di una ragazza che ha vissuto il dramma dell’aborto con RU.

Terribile la testimonianza del ginecologo  Dr. Christina Francis, riportata in questo articolo sul sito life news.com

https://www.lifenews.com/2023/12/29/obgyn-confirms-abortion-harms-women/

( libera traduzione ) dove si racconta la storia vera di una paziente, Giselle ( nome fittizio) che è rimasta incinta e ha scelto di sottoporsi a un aborto chimico usando mifepristone e misoprostolo ( cioè RU486). La sua clinica le ha detto di aspettarsi un paio di giorni di crampi, sanguinamento e che il contenuto del suo utero sarebbe fuoriuscito in coaguli – niente di più. Poco dopo aver iniziato l’aborto, un forte dolore ha iniziato a tormentare l’addome , ma nessun sanguinamento o coagulo. Dopo giorni di peggioramento del dolore, Giselle ha chiamato ripetutamente la clinica. Ma il personale le ha detto che i suoi  sintomi erano normali e, in un eclatante atto di negligenza, le ha negato un esame di follow-up.

Due settimane di agonia per la giovane donna: gravidanza ectopica

Giselle è rimasta in agonia per due settimane prima che la sua pressione sanguigna scendesse a livelli pericolosi e fosse portata d’urgenza in ospedale. Durante l’ intervento chirurgico addominale, la ginecologa ha scoperto la fonte del dolore di Giselle: una gravidanza extrauterina interrotta. L’evento aveva gravemente danneggiato il bacino, che era pieno di pus e tessuto cicatrizzato. Sono state necessarie due settimane di ricovero in ospedale e la donna ha impiegato molto più tempo per riprendersi emotivamente.ospedale

Dato che la rottura ectopica è un’emergenza pericolosa per la vita e qualcosa che ogni medico ostetrico ben addestrato sa riconoscere, è sconcertante che l’abortista di Giselle non abbia fatto di più per prevenire questa complicazione quasi mortale. Sfortunatamente, risultati come il suo sono prevedibili.

I rischi per la salute della donna

All’inizio le garanzie sui farmaci per l’aborto chimico erano minime, ma ora sono quasi inesistenti. Ad esempio, la FDA ( agenzia del farmaco americana) non ha mai richiesto agli abortisti di eseguire un’ecografia prima di iniziare l’aborto chimico di una paziente. Oggi risulta possibile ottenere questi farmaci online e consegnarli per posta, senza che una donna interagisca di persona con un medico.

1) L’errata identificazione di una rottura della tuba per gravidanza ectopica non è l’unica possibile complicazione dell’aborto chimico.
2) Una donna su cinque che si sottopone a un aborto chimico andrà incontro a complicazioni come emorragia e infezione: un numero non insignificante se si considera che, oggi, più del 50% dei quasi 900.000 aborti annuali negli Stati Uniti avviene tramite questi farmaci.

3) numerose donne traumatizzate

4)  alcune donne rese sterili da questi farmaci abortivi.

5) pazienti affette da sepsi, emorragia, danno renale acuto e altro ancora.

L’aborto con RU486 non può essere praticato in solitudine e a “domicilio”

L’eliminazione delle visite di persona per le donne sia prima che dopo l’assunzione di farmaci per l’aborto chimico è una negligenza e i medici di emergenza ne stanno vedendo le conseguenze.

Donna soffre

Il medico di Giselle, che serve meno del 10% del numero totale di donne nel pronto soccorso del suo ospedale, racconta di aver gestito non meno di 11 donne che hanno avuto complicazioni significative dopo un aborto chimico solo nell’ultimo anno –

Queste terribili esperienze evidenziano l’urgente necessità di proteggere le donne e le ragazze da questi farmaci pericolosi, offrendo un po’ di conforto a donne come Giselle e garantendo che nessun altro debba sopportare ciò che hanno passato.

Mentre aspettiamo l’udienza della Corte Suprema e la successiva sentenza su questo caso, è tempo di sostenere un sistema sanitario che ponga la sicurezza del paziente al di sopra delle agende ideologiche. Le storie di coloro che hanno sofferto sottolineano la necessità di un approccio compassionevole e globale all’assistenza sanitaria delle donne, garantendo che le loro vite siano valorizzate e protette.

Vittoria Criscuolo ( traduzione e sintesi)

Se stai pensando di abortire, aspetta, c’è il Movimento per la vita di Varese pronto a sostenerti in  tutti i modi; contattaci e ti aiuteremo noi a tenere il tuo bimbo. Non sei sola!