L’aborto cosiddetto “terapeutico” è concesso in Italia oltre la dodicesima settimana di gravidanza, secondo la legge 194/78. In base alla relazione dell’attuazione della legge nell’anno 2017, presentata in Parlamento, la percentuale di aborti in tarda età gestazionale nel 2017 è stata del 5,6 %, che corrisponde a 4521 bambini soppressi sul totale degli aborti in Italia.(un numero corrispondente alla popolazione di un piccolo comune di una delle tante nostre province).

Aborto terapeutico in Italia nel 2017

Interruzioni volontarie di gravidanzaDalla relazione, a pag.36, si evince che:

“A differenza delle interruzioni di gravidanza entro i 90 giorni,quelle effettuate dopo tale termine riguardano nella gran parte dei casi gravidanze interrotte in seguito a risultati sfavorevoli delle analisi prenatali,a cui le donne straniere hanno generalmente minore accesso per difficoltà di conoscenza e costi non trascurabili(rapporto Istisan 11/12). Non desta quindi meraviglia che tra le donne di cittadinanza estera che sono ricorse all’IVG nel 2017 si osservino percentuali più basse di interventi oltre le 12 settimane(3.6%) rispetto alle italiane (6.3%),per il motivo sopra citato e forse anche per la maggior presenza di donne giovani nella popolazione immigrata,quindi a minor rischio di malformazioni fetalie di conseguente ricorso a un’IVG terapeutica. Si sottolinea anche la diversità per area geografica che potrebbe essere giustificata da una maggiore disponibilità di servizi che effettuano IVG oltre 90 giorni nel Nord e Centro Italia.”

A pag. 40 invece si riporta una tabella che confronta l’Italia con altri Paesi europei nel ricorso alle IVG oltre la dodicesima settimana: l’Olanda è la nazione estera che ha il più alto tasso, 10%, mentre la Germania il più basso, 2,7 %.

Aborto terapeutico = eugenismo

Perchè si parla di “aborto terapeutico”? In greco antico il verbo “therapeuein” significa “curare”, mentre è sotto gli occhi di tutti che un aborto non cura nulla, ma sopprime un bambino vitale, forse con qualche problema di salute, ma certo non “curato” con l’aborto! Come è possibile che la nostra legislazione permetta l’uccisione di un bambino che non presenta le caratteristiche di “perfezione” richieste da mamma e papà? Se fosse così, saremmo di fronte a una situazione di “eugenismo”, di selezione della specie: anche il termine “eugenismo” (che etimologicamente si rifà a  “buona stirpe”!) è di origine greca, sembra che si faccia ricorso alle lingue antiche per tutto ciò che allude alla morte!

Il principio di uguaglianza non vale per il bambino non nato

La verità è che la legge 194 non dice che “l’aborto tardivo è lecito per uccidere un bambino malformato o che sarà disabile”, dice bensì che “l’aborto tardivo è lecito qualora, in presenza di gravi malformazioni, si possa determinare un rischio per la salute psico-fisica della madre”.(leggi qui la legge 194 e tutti i modi per abortire nel nostro Paese).

In tal caso la mamma ha diritto di eliminare il proprio bambino non nato: si viola così anche il “principio di uguaglianza” tra gli esseri umani, quello, per intenderci, che ha portato all’abolizione della schiavitù negli Stati Uniti.(leggi qui e qui).  Suggeriamo di leggere il nostro articolo che mostra l’aborto nel secondo trimestre di gravidanza, per capire che siamo di fronte ad un abominio umano.

Prof.Pino Noia“La medicina prenatale può azzerare gli aborti terapeutici”, parola del Prof. Pino Noia

Riportiamo un’intervista ad uno dei più grandi esperti di medicina prenatale, il Prof. Giuseppe Noia, che prospetta il sogno (non proprio utopistico) di un’Italia senza aborti terapeutici. Molte (se non tutte)  delle diagnosi di malformazioni in utero sarebbero davvero trattabili chirurgicamente, se non ci fosse la frettolosità di inviare la donna alla “soluzione finale”.

Il telefono rosso per la mamma e il suo bambino: 06 30156298

Si può fare riferimento al numero 06 30156298  che è attivo da trent’anni (leggi qui l’attività del telefono rosso) a servizio della gestante che teme per la salute del proprio bambino. Alla donna in difficoltà per la gravidanza ricordiamo che non è sola, ci sono tante associazioni disponibili ad aiutarla in tutti i modi possibili.Contattaci!