Un aborto al II trimestre di gravidanza, in un video sconvolgente, difficile da guardare senza mettersi a piangere. In Italia una procedura del genere è possibile in non pochi casi, ben il 5,6/100 degli aborti totali, previsti dalla legge 194/78 quando la donna sceglie di effettuare quello che viene, impropriamente, definito “Aborto terapeutico“di un bambino con gravi anomalie  o malformazioni, che potrebbero nuocere alla salute psico-fisica della madre.(leggi qui il nostro articolo sull’applicazione della legge 194 in Italia).

Aborto alla ventesima settimana di gravidanza: video

Negli Stati Uniti,  l’interruzione volontaria di gravidanza è oggi ammessa, in qualunque momento della gravidanza, anche fino al nono mese  (a New York e non solo), e sul web è possibile reperire immagini e filmati che documentano, appunto, la soppressione di un bambino vitale e sano.

Il video qui sotto proposto documenta un aborto intorno alla ventesima settimana di gravidanza. Si tratta di un documento davvero molto forte, sconsigliabile a chi non può sopportare di vedere la morte di un bambino non ancora nato. L’uccisione del piccolo avviene in diretta, è voluta, operata dallo stesso ginecologo che effettua il “parto”.

Si sconsiglia vivamente la visione a chi non ha la forza di sopportare delle immagini molto cruente.

Non è un grumo di cellule

A coloro che ritengono che l’aborto non sia la soppressione di un essere umano, e che il “prodotto del concepimento” sia solo un grumo di cellule, si può mostrare questo video o far leggere il nostro articolo che dimostra, scientificamente, che la vita umana inizia nel momento del concepimento.

Educazione al valore della vita come “antidoto” alla soppressione del concepito

Di fronte ad immagini così crude, ci si chiede cosa si possa fare per promuovere una reale cultura della vita.

Le proposte in tal senso sono diverse e hanno, comunque, un denominatore comune: l’educazione, che comincia in famiglia e prosegue a scuola e nella società.

Non parliamo di “educazione sessuale” o di “educazione all’affettività”, genericamente intesa come informazione più o meno corretta su come evitare gravidanze e malattie sessualmente trasmissibili. Parliamo di esempi edificanti in famiglia e negli ambienti abitualmente frequentati dai bambini e dagli adolescenti.

Il video dell’aborto sopra riportato si trova su Internet e anche ai ragazzini potrebbe capitare di vederlo, per rimanerne poi sconvolti e realizzare un’idea di gravidanza, di parto, di maternità, assolutamente devastata. Non si può controllare tutto, non si può impedire ai figli  il libero accesso a Internet, ma si possono fornire loro le chiavi per interpretare ciò che è giusto e ciò che non lo è.

In un nostro  articolo abbiamo documentato quanto sia meglio che i genitori non abdichino al proprio ruolo di mamma bimba computereducatori delegando ad agenzie esterne, in genere la scuola, il ruolo primario di “guide nella vita”.

Anche le associazioni di volontariato possono aiutare la famiglia in questo compito insostituibile: il Movimento e Centro di aiuto alla Vita di Varese opera da anni con passione e competenza, organizzando corsi di educazione all’affettività per genitori che poi si rivolgano, in prima persona, ai figli.