Si è appena concluso a Villa Cagnola a Gazzada (Varese) il Convegno “Voglio un Movimento spericolato“, frutto della collaborazione tra il Movimento e Centro di Aiuto alla Vita di Varese (Presidente Vittoria Criscuolo) ed il Movimento per la Vita di Trento (Vice Presidente nel Movimento per la Vita Nazionale Pino Morandini). L’iniziativa ha raccolto più di 130 iscrizioni, riempiendo la grande sala Paolo VI.

In verità, per quanto auspicata, nessuno si aspettava una risposta così entusiasta di partecipazione. Evidentemente l’invito ha risposto ad un desiderio latente di incontro che forse già da tempo albergava nel cuore di molti volontari per la vita, abituati ad affidarsi solo alle proprie risorse con grande dispendio di tempo ed energia, per andare controcorrente rispetto alla mentalità dominante, che è contro la vita, quasi una fatica di Sisifo. Nel cuore di tutti è come germogliata una nuova speranza unita all’idea di non essere più soli: una nuova rete di unità.

Chi sono i Volontari per la Vita?

Sono uomini e donne giovani e, più spesso, persone mature che operano magari da quarant’anni. Sono padri e madri, professionisti volontari nel tempo libero, anche studenti universitari, giovani determinati, accomunati da una particolare passione per la Vita, decisi a proteggerla, a difenderla e a lottare per il riconoscimento del suo immenso valore nella nostra società.

Infatti, l’umanità ha preso una china pericolosa, dominata dall’egoismo e dall’individualismo, che vede solo se stessa ed è cieca nel riconoscere la bellezza e la grandezza dell’essere umano in tutte le fasi del suo sviluppo. Nel video che segue viene mostrato quale “miracolo” è l’inizio della vita umana.

Il convegno è iniziato con un primo saluto della Presidente del Movimento per la vita Nazionale Marina Casini, che si è complimentata per l’iniziativa e ha invitato  il Popolo della Vita all’unità, che ha tuttavia bisogno di tempo, umiltà e pazienza per realizzarsi.

Vittoria Criscuolo: finalmente unito tutto il Popolo della vita!

La Presidente del Movimento per la Vita di Varese Prof.ssa Vittoria Criscuolo ha spiegato le ragioni che l’hanno spinta a desiderare fortemente e a realizzare con grande impegno questo suo primo convegno: un grande numero di realtà pro-life , sole e spesso stanche, operano da tempo sul territorio nazionale, separate le une dalle altre, pur avendo tutte i medesimi obiettivi da raggiungere. Una parcellizzazione di presenze che non riesce a reggere la forza d’urto contraria della mentalità dominante. Esse potrebbero invece, dialogando e mettendo da parte rivalità e incomprensioni, raggiungere un’ unità di intenti e di attività davvero speciale, unica.

L’obiettivo è ambizioso e richiede la volontà di tutti per riuscire ad incidere a fondo nella cultura nichilista che ci circonda. Da diversi anni, gli sforzi del Movimento per la Vita di Varese sono rivolti ad operare anche in Internet e nell’editoria ma si rende ora più che mai necessario  individuare creativamente, con il contributo di tutto il Popolo della Vita, nuove forme di presenza nella società per “salvarla” dalla deriva esistenziale odierna. Ogni realtà pro-life può, proiettandosi nel futuro, generare nuovi contributi che saranno resi più efficaci dalla grandezza dell’UNITA’, perché insieme siamo tutti più forti.

Il Movimento per la Vita di Varese ha dato il buon esempio di una concertazione che genera positività come una novità aggregativa, realizzando il convegno insieme ad un altro Movimento, quello di Trento: Vittoria e Pino hanno abbracciato simbolicamente la sala insieme dando il benvenuto a tutti i presenti.

 

Pino Morandini: la storia del Movimento per la Vita

Il Popolo della Vita con i rappresentanti della Federazione dei Movimenti per la Vita e CAV, SEV e Case di Accoglienza e di alcune tra le principali realtà associative pro-life italiane presenti hanno da subito risposto con un gran desiderio di unità di intenti e di iniziative.

La meraviglia, la curiosità e l’entusiasmo per l’essere stati riuniti, tutti così diversi tra loro per caratteristiche e modalità operative, si percepiva fin da sabato mattina, man mano che le relazioni si susseguivano, una più interessante dell’altra e il convegno si sviluppava secondo il suo programma.

In effetti, la realtà nazionale italiana ha visto nascere, soprattutto da una decina d’anni, una miriade di associazioni che hanno lo scopo di difendere il valore della vita dal suo nascere al suo spegnersi naturale, della maternità e della valorizzazione della donna e della famiglia, con denominazioni e stili diversi tra di loro ma tutti ispirati dalla prima realtà pro-life italiana, nata a Firenze all’indomani dell’approvazione della legge 194: il Centro di Aiuto alla Vita.

Pino Morandini ha raccontato la nascita e lo sviluppo del Movimento per la Vita italiano, allora giovane magistrato che oggi può dire: “Io c’ero” accanto a Carlo Casini, il fondatore.

Le sue parole hanno infervorito la sala:

L’unità genera la FORZA! Il titolo scelto per il convegno ha questo significato: non dobbiamo temere nulla in questo momento storico, un periodo di grande cambiamento in cui assistiamo alla devastazione dei valori di base, su cui poggia la società civile. Sento che a molta gente manca il coraggio di esporsi ma nel cuore ha la nostalgia della questione della vita. Dobbiamo generare questa inquietudine perché la verità è scritta nel cuore dell’uomo.

Nel buio di questa cultura moderna di morte, la Verità vincerà perché sappiamo che la Vita ha già vinto la morte. Queste nostre fiammelle non faranno tanta luce ma invero è di notte che si vedono le stelle. Ciascuno di noi è chiamato a questo ruolo con i propri carismi. La vostra presenza conferma questa tensione. Il CAV di Firenze dall’inizio della sua attività a tutto il 2022 ha salvato 6208 bambini. A livello nazionale 275.000 bambini sono stati aiutati a nascere. Non possiamo rimanere inermi di fronte ad una legge che sopprime gli innocenti! Dobbiamo scendere in campo culturale: Se vuoi la pace difendi la vita.”

La Pira: dalla difesa della vita dipende la salvezza del genere umano

Era il 1975 quando iniziò ad operare il primo CAV, Centro di Aiuto alla Vita. La Pira ne fu entusiasta ma morì solo due anni dopo. Il 9 maggio 1978 Aldo Moro venne assassinato e, nella più generale distrazione di tutto il Parlamento, il 18 maggio 1978 venne approvata la Legge 194. Venne accostata una proposta di Legge che ottenne più di un milione di firme ma fu fatta decadere e infine stracciata. Poi ci fu il Referendum del 1981 e già avevamo una moltitudine di nemici. Fu una sconfitta bruciante: solo 32% contro il 68% a favore dei radicali. Pochi giorni prima, il 13 maggio 1981, c’era stato l’attentato a Giovanni Paolo II. Pensate che Jérôme Lejeune, saputo del Papa, svenne sulla scaletta dell’aereo da cui stava scendendo…

Cos’è l’uomo? Che senso ha la vita? La questione antropologica

“Qual’è il fondamento dei diritti umani? Non sono domande che investono la fede perché sono laiche in quanto la fede non c’entra, esse riguardano invece i valori. Oggi la questione sociale è la questione antropologica: si cerca di annichilire l’identità dell’uomo. E’ democrazia la nostra con una legge che uccide gli innocenti, è segno di civiltà? La si definisce una “conquista”sociale ma è la contraddizione di un’epoca che da un lato esalta l’uomo, la sua autodeterminazione e dall’altro finisce per sopprimerlo. L’uomo è il fine e la ragione è il mezzo; non si deve andare contro la dignità umana.

Il nodo, “la questione sociale” è il rispetto della vita, la vita nascente, dare voce a chi non ha voce. Nell’Evangelium Vitae si parla dei Centri di Aiuto alla Vita come segni anticipatori della vittoria della vita sulla morte. Tuttavia, non possiamo più aspettare le donne nei centri, non possiamo più fermarci al piano concreto perché nessun altra realtà fa “cultura per la vita“…

L’intervento di Pino Morandini ha entusiasmato la platea. Egli ha ridisegnato il lungo percorso svolto dal Movimento per la Vita Italiano ricordando gli intrecci della storia nella società e nella politica italiana. Infine, ha ricordato come nel percorso della storia, le grandi conquiste civili, al loro inizio, hanno avuto come protagonisti uno sparuto gruppo di persone: la fine della schiavitù, il voto delle donne, il rispetto delle persone di colore, la considerazione per i figli, naturali o illegittimi, ad esempio.

Il nostro Arcivescovo Mario Delpini

In questo convegno siamo stati onorati dalla presenza del nostro Arcivescovo Mario Delpini che ha motivato i presenti dando nuove ragioni per impegnarsi a favore della vita. Ha spiegato quanto l’egoismo e l’individualismo rendano cieco l’uomo di fronte ai bisogni dell’altro e ai valori più profondi della vita. La sua voce chiara, calma e sicura ha descritto le ragioni umane di un impegno appassionato e coraggioso in difesa della vita nascente, che riguardano tutti, non solo dei credenti.

Egli ha esortato i presenti a realizzare nuove forme di presenza nella società, nuove modalità espressive  per giungere a tutti gli uomini; una rivoluzione culturale, quasi una nuova lingua, capace di raggiungere il cuore di tutte le persone che vivono nel dolore e nella confusione di valori ma che, senza saperlo, hanno nel cuore la Voce della Verità. Infine ha ricordato l’Evangelium Vitae come una pietra miliare dei volontari per la vita. Infine, la sua benedizione è scesa su tutti i presenti, trasmettendo nuovo vigore, entusiasmo e desiderio di partecipazione.

Il programma si è svolto come previsto con tutta la sua ricchezza dei suoi contenuti. Oggi, 2 ottobre è la Festa degli Angeli; pertanto non possiamo non citare la Mostra d’arte intitolata Con gli Angeli, che è stata presentata nel corso della serata di sabato. L’Angelo, figura splendente, bellissima, presente in tutte le culture, rappresenta un grande richiamo alla spiritualità ed un ideale di presenza per qualunque volontario sociale. Nella Bibbia però gli Angeli risultano magnifici poiché fanno da tramite tra Dio e l’uomo. Portano consigli e ispirazioni in modo invisibile e misterioso parlando all’anima dei viventi.

La mostra è stata preceduta da un Rosario nella Cappella della Villa, guidato da Don Giorgio Longo, che ha permesso di affinare lo sguardo di chi si è accostato alle opere esposte nella mostra, per poterne cogliere il profondo messaggio di elevazione spirituale.

Tutti insieme per una nuova presenza nella società

La mattinata di domenica è stata davvero formidabile: le varie associazioni pro-life hanno preso posto alla tavola rotonda, riempiendo tutto lo spazio disponibile sul palco dei relatori: suscitando una grande emozione in tutti. E’ stato un momento unico indimenticabile, quasi solenne, che qualcuno ha definito “Il tavolo del Miracolo“!

Uno dopo l’altro si sono presentati con il proprio volto, portando allo scoperto anche la propria anima nobile, simili a cavalieri di un tempo, nuovi moderni paladini del terzo millennio in difesa della Vita umana. Tutti desiderando collaborare, finalmente uniti. Tutti determinati con lo sguardo verso il futuro.

Gli Atti del convegno seguiranno e potranno essere richiesti a: info@vitavarese.org.

Ciò che possiamo dire di certo ora è che una nuova rivoluzione antropologica dei Pro-life italiani è appena iniziata!

Susanna Primavera