“Ho avuto un aborto spontaneo: posso averlo causato io?” Una delle domande angoscianti ma ricorrenti sul web delle mamme mancate, il dolore unito al timore di essere responsabili di una perdita così grave: da un punto di vista scientifico è possibile? Gli studi sembrano escluderlo, vediamo quindi quali sono i motivi ricorrenti di un  aborto spontaneo.

1) età avanzata

le donne attempate, sia primipare sia già madri, possono non riuscire a portare a termine una gravidanza: gravidanzal’incidenza dell’ aborto spontaneo aumenta notevolmente nelle donne di 30 anni ed è doppia nelle donne che hanno più di 35 anni rispetto a quelle di età inferiore ai 30 anni. A dirla tutta, anche l’età molto giovane della madre (inferiore a 16/18 anni) espone ad un rischio aumentato di aborto spontaneo. D’altronde “c’è un tempo per ogni cosa” dice il Qohélet. (leggi l’articolo riferito alle madri 50enni  )

2) anomalie cromosomiche o genetiche

Una delle principali cause dell’aborto spontaneo, dovuto ad una sorta di selezione naturale che elimina gli embrioni inadatti alla sopravvivenza perchè caratterizzati da anomalie cromosomiche o genetiche. Il rischio sembra aumentare nelle gravidanze ottenute da fecondazione artificiale.

3) stress

Lo stress può essere associato all’aborto spontaneo ricorrente, ma non c’è evidenza scientifica che ne sia correlato direttamente . Le coppie dovrebbero esserne informate perchè altrimenti potrebbero colpevolizzarsi senza fondamento.

4) esposizione a fattori lavorativi o ambientaliinquinamento

Basato solo su pochi studi, il rischio di esposizione a fattori lavorativi o ambientali (metalli pesanti, pesticidi) sembra essere collegato ad un incremento degli aborti spontanei.

5) indice di massa corporeadonna bilancia

L’incremento dell’indice di massa corporea può essere associato ad ipofertilità e abortività spontanea. Si parla però di obesità, non di semplice sovrappeso. L’obesità gioca un ruolo centrale anche nella sindrome da ovaio policistico.

6) causa infettiva

Sembra che alcuni tipi di infezioni contratte dalla madre o prima dell’inizio di gravidanza o nei primissimi periodi, possano avere un’influenza sul prosieguo della gestazione: vaginiti e Chlamydia in particolare.

7) inadeguata secrezione del progesterone

La secrezione del progesterone, l’ormone responsabile della prosecuzione della gravidanza, deve essere perfettamente in equilibrio con i segnali embrionari e endometriali.

8) cause varie

Si può leggere dallo studio qui riportato quali altre cause possano essere responsabili della perdita di un bambino nel primo trimestre di gravidanza.Un altro studio piuttosto completo è consultabile sul sito di AOGOI qui.

dolore9) come superare il dolore e i sensi di colpa dopo un aborto spontaneo?

Il dolore per la mancata maternità può essere davvero grande e protrarsi nel tempo. Se associato al senso di colpa nella convinzione (peraltro non dimostrata ) di aver causato l’aborto spontaneo, potrebbe generare angoscia e depressione, come dimostrato da importanti studi di psicologia che stabiliscono una correlazione tra stati di ansia e aborto (è possibile leggere diversi articoli in merito qui e qui). È convinzione profonda di chi scrive che un grande aiuto per affrontare nel modo più sereno possibile questa triste esperienza della vita, purtroppo assai comune, venga dalla consapevolezza che l’essere stata madre – e padre – anche solo per pochi giorni, senza poter dare alla luce il bambino, non tolga nulla alla propria dignità genitoriale.

Se si è credenti, poi, esiste la speranza certa che quel figlio, dotato come tutti gli uomini di un’anima immortale, continuerà in Cielo per una via nascosta e misteriosa il suo percorso di vita e  che genitori e figlio sono quindi chiamati a riabbracciarsi un giorno. Nel mentre, la consapevolezza di questa realtà e l’esperienza della preghiera possono far sentire vicino quel figlio troppo in fretta salutato, e far sentire vero e vivo il proprio essere mamma e papà.

10 ) le associazioni pronte ad aiutare la donna che soffre per un aborto

L’associazione “Difendere la vita con Maria” si occupa del seppellimento dei bambini non nati. Molte le regioni italiane dove è in vigore una legge che permette ai genitori che hanno perso un figlio prima della nascita, sia per aborto spontaneo sia per aborto volontario, di dare degna sepoltura al proprio bimbo. Si può fare riferimento al sito dedicato: associazione difendere la vita con Maria. Una costola di questa associazione è il progetto Fede e Terapia: si può telefonare al numero verde 800969878: attivo h/24, al quale rispondono i volontari pronti ad accogliere le persone che chiamano dopo un aborto. Dopo un primo colloquio si può essere indirizzati allo specialista ritenuto più idoneo: sacerdote, psicologo, medico…

Se si è in difficoltà si può anche scrivere sulla chat o telefonare al numero del Movimento e Centro di aiuto alla Vita di Varese. Non sei sola!

(Articolo scritto con il contributo scientifico del Dott.Roberto Festa)