Insegnare l’educazione sessuale ai bambini, fin dalla tenera età, affidarli alle mani di estranei, è una opportunità che può trasformarsi in un grande rischio.
Nel nostro Paese siamo passati attraverso epoche molto diverse, nel campo dell’educazione sessuale: dagli anni ‘60, quando parlare di sesso, o addirittura solo pronunciarne la parola, era considerato un tabù e una vergogna, agli anni ‘80, quando i genitori incominciavano a sentirsi inadeguati, per cultura o forse per pudore, al XXI secolo, nel quale papà e mamma diventano i campioni della delega. Delega sull’alimentazione, sull’educazione stradale, sull’educazione tout court! Quindi, anche sull’educazione sessuale. Con un piccolo, insignificante distinguo: l’educazione non è mai un fatto neutrale! Se cibarsi bene significa rispettare comportamenti  dettati da dati scientifici oggettivi ( no fritti, no grassi, no merendine, no bibite gassate); se rispettare il codice della strada significa appunto, attenersi a norme fissate e accettate da tutti, per l’educazione sessuale siamo nel campo della soggettività più totale.

Delegare quindi ad estranei, ciascuno con le proprie opinioni, spesso confuse oppure in totale contraddizione con quelle vagamente “ sentite” dalla famiglia, può davvero rappresentare un rischio.

Gli Stati Uniti: insegnare ai bimbi che l’aborto è una semplice procedura medica o chirurgica

Così accade, per esempio, in alcune scuole materne degli Stati Uniti, precisamente nell’Illinois, dove per legge bisogna spiegare ai piccoli che l’aborto è soltanto “ una procedura medica o chirurgica che pone fine ad una gravidanza “. Che poi gli opuscoli informativi siano stati messi a disposizione da Planned Parenthood, la potentissima struttura privata abortista, è solo un dettaglio…

La preoccupazione delle associazioni pro life americane è legata all’impatto diseducativo che necessariamente deriverà da messaggi così contrari al valore della femminilità, della gravidanza, della vita nascente. “ Alle medie i ragazzi impareranno che l’aborto è una normale e accettabile opzione di gravidanza “. Il passo successivo sarà individuare le fonti mediche accurate e le strutture abortiste della zona. Sembra che tutto sia indirizzato a preparare i bambini all’attività sessuale.

La differenza tra USA e Europa

C’è una differenza sostanziale nell approccio tra USA e Europa, in relazione ai corsi di educazione sessuale nelle scuole, così come spiegato nell’approfondimento  dell’Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS e BZgA, consultabile qui, del quale riportiamo alcuni passaggi:

(…) Tre categorie di programmi
Da una prospettiva storica generale, i programmi di educazione sessuale possono essere raggruppati fondamentalmente in tre categorie:
1. programmi che si focalizzano principalmente o esclusivamente sull’astinenza dai rapporti sessuali prematrimoniali, conosciuti come programmi “how to say no” (“come dire no”) o “abstinence only” (“solo astinenza”) (Tipo 1);
2. programmi che comprendono l’astinenza come una scelta possibile ma dedicano anche attenzione alla contraccezione e alle pratiche sessuali sicure. Tali programmi sono spesso indicati come “educazione sessuale estensiva” rispetto all’educazione sessuale “solo astinenza” (Tipo 2);
3. programmi che comprendono gli elementi del programma di tipo 2 ma li collocano nella più ampia prospettiva della crescita e dell’evoluzione personale. Nel presente documento tali programmi vengono indicati come “educazione sessuale olistica” (Tipo 3).
(…) A questo punto del discorso è importante evidenziare che i programmi di tipo 3 muovono da una filosofia diversa da quella dei programmi di tipo 1 e 2. Questi ultimi, infatti, tendono a essere molto più “orientati a risultati tangibili” e si concentrano in particolare sugli effetti comportamentali. Gli interrogativi importanti per la valutazione dei programmi curricolari dell’educazione sessuale di tipo 1 e 2 comprendono: “Il programma fa ritardare l’età del primo rapporto sessuale?”, “Riduce il numero dei partner sessuali?”, o persino: “Diminuisce la frequenza dei rapporti sessuali?”.
In Europa l’educazione sessuale è in primo luogo rivolta alla crescita personale, mentre negli USA è principalmente rivolta alla risoluzione di problemi o alla prevenzione. Una lunga serie di ragioni storiche, sociali e culturali hanno portato a questa differenza fondamentale tra USA ed Europa, che non è possibile discutere in questa sede, ma che è importante evidenziare. Nell’Europa occidentale la sessualità che affiora e si sviluppa durante l’adolescenza non è sentita principalmente come un problema o un pericolo, bensì come una preziosa fonte di arricchimento della persona.”(…)

Una differenza però solo temporanea…

Sembrerebbe davvero esistere una netta demarcazione tra le linee educative americane ed europee. Arriviamo però al punto che ci interessa: leggendo tutto il documento, che appare molto ben dettagliato, si scopre che si parla, purtroppo, di “ diritto di abortire”, espressione che, già per il lessico scelto, è di per sè un messaggio forte e chiaro.

Quanto tempo ci vorrà perché anche nel nostro Paese si arrivi ad inserire l’aborto, nei programmi di educazione sessuale, come una semplice opzione seguita ad una gravidanza inaspettata o indesiderata?
Non basta l’enorme numero di IVG in Italia (come si puo leggere nel nostro articolo)per far capire che va invertita una rotta, proponendo invece la bellezza del bambino non nato e la capacità di accogliere invece di uccidere?

L’educazione è cosa del cuore”. Non la sapienza, la cultura, la competenza servono, bensì l’amore.

Il Movimento e Centro di aiuto alla Vita di Varese è al fianco dei genitori che vogliono essere protagonisti dell’educazione, e in particolare, dell’educazione sessuale dei propri figli.

Se vuoi saperne di più, scrivi o telefona al Movimento e Centro di aiuto alla Vita di Varese, troverai persone disposte ad ascoltarti e ad aiutarti in tutti modi possibili.
Non sei sola!

( qui di seguito l’articolo sul caso citato nell’Illinois)

https://www.lifenews.com/2021/08/27/illinois-gov-j-b-pritzker-signs-bill-pushing-sex-on-kids-promoting-abortions-to-12-year-old-children/