Aborti nel mondo: cifre da capogiro. Se pensiamo che ogni interruzione  di gravidanza corrisponde ad un bimbo eliminato per sempre, al quale non viene data la possibilità di nascere, capiamo subito perché non si può più, in una società come la nostra, non interrogarci sull’evento volontario più letale che esista sul pianeta. Si tratta di una vera e propria guerra, ingaggiata da adulti armati contro innocenti inermi.
Una guerra che non conosce tregua, non cessa mai di essere portata avanti, scientificamente e meticolosamente, soprattutto da colossi come le industrie farmaceutiche mondiali.
Non c’è Paese al mondo che non sia coinvolto in questa guerra, non esiste neutralità , solo macerie su un cimitero di invisibili. Nessun capo di governo chiede mai di interrompere il conflitto di morte dell’aborto, non ci sono appelli ad una tregua o alla conclusione dello scontro tra “ titani”,  come invece accade, e giustamente, per le guerre attualmente in corso sul pianeta, in Ucraina e nel Medio Oriente.

Si tratta, peraltro, di una guerra con numeri di “ caduti” diversi da Paese a Paese e sarebbe interessante capire se ci sia un nesso logico/causale a legare tra di loro gli Stati con i numeri più alti di aborti.

Paesi con il più alto tasso di aborti nel mondo (annuale ogni 1000 donne)

Guerriero

Ad una lettura veloce e non certo approfondita, sembra che cultura, mancanza di religiosità,   governo non democratico, ateismo dominante, siano l’elemento comune dei Paesi dove l’aborto miete più vittime in assoluto.

Russia53.7
Vietnam35.2
Kazakhstan35
Estonia33.3
Belarus31.7
Romania27.8
Ukraine27.5
Latvia27.3
Cuba24.8
China24.2

Che dire invece dei Paesi con il più basso tasso di aborti volontari nel mondo

( percentuale ogni 1000 donne in età dai 15 ai 42 anni)? Sembra difficile capire se il benessere economico o la posizione geografica, influiscano sulle decisioni delle donne di rinunciare all’aborto e tenersi il piccolo, anche quando arriva inaspettatamente.Mondo numeri

Mexico

0.1

Portugal

0.2

Qatar

1.2

Austria

1.3

India

3.1

South Africa

4.5

Greece

5

Croatia

5.7

Switzerland

7.3

Belgium

7.5

Polonia aborti

Il “caso” Polonia

Particolare attenzione sembra meritare il caso della Polonia: dai 63.000 aborti del 1991 si è passati ai 199 del 2004 e ai 107 del 2020, con un trend davvero singolare.
Cosa è accaduto?

Da questo articolo riportiamo un passaggio davvero interessante:

La legge antiaborto del 1993 è stata introdotta a seguito delle forti pressioni esercitate dalla chiesa; sebbene si trattasse di una delle più restrittive in Europa, è stata eufemisticamente definita come un “compromesso”. Questo compromesso non doveva essere oggetto di dibattito pubblico, e i collettivi femministi che hanno provato a metterlo in discussione sono stati stigmatizzati come un manipolo di folli. Perché? Nel periodo immediatamente precedente al referendum sull’adesione all’Ue, svoltosi nel 2003, era stato lanciato un messaggio molto chiaro: la gerarchia ecclesiastica non doveva essere contrariata in quanto, senza il suo sostegno, la Polonia non sarebbe entrata a far parte dell’Ue. Dopo l’adesione, non si doveva in ogni caso indisporre la chiesa in quanto si credeva che, senza la sua benedizione, la democrazia liberale in Polonia non sarebbe sopravvissuta.

Leggere articoli ed esaminare le posizioni  di chi è favorevole all’aborto, può aiutare anche a capire come agire, se si vuole sperare di incidere sul tessuto culturale oggi, per ingaggiare una “ battaglia culturale” in difesa del bambino concepito: https://www.wired.it/attualita/politica/2021/01/28/legge-aborto-polonia-entrata-vigore/

Giovanni Paolo IISembra che l’elemento determinante, in un Paese come la Polonia, sia stato il forte radicamento cattolico della popolazione. Il clero si è apertamente schierato e ha chiamato a raccolta la gente comune, facendo appello alla devozione e potendo contare, mi sento di dire, sulla protezione del Pontefice dell’epoca, Giovanni Paolo II, oggi Santo.
Si può “ trasferire” una potenza del genere nella società italiana? La nostra Chiesa, oggi,  si esprime così apertamente contro l’aborto ? Possiamo parlare di una devozione analoga nel Paese che ospita sul proprio territorio il Vaticano?

Aborti in Italia dal 1978 ad oggi: più di 6.000.000 di bimbi cancellati dalla legge 194/78

Esaminiamo i dati degli aborti in Italia, considerando le cifre delle IVG dall’approvazione della leggeAborto 9 settimane 194/78 in poi. Si parla di più di 6.000.000 di bambini eliminati “ legalmente” dal 1978 al 2021, con numeri che sembrano diminuire nel corso degli anni, ma che non conoscono certo la sorpresa di quelli polacchi: siamo sempre oltre 63.000 aborti, più del 50 % dei quali con pillola abortiva RU486.
Intanto però osserviamo una anomalia tipica del nostro Paese: la legge da noi non è stata mai toccata dal momento della sua approvazione. Nessun cambiamento, nessuna modifica, immobilismo totale, anzi: chiunque abbia soltanto osato pensare di avanzare una minima proposta di miglioramento è stato immediatamente “ redarguito” dalla sinistra, dalla destra, ma anche da esponenti delle associazioni di volontariato.
Il mantra comune è stato : “ la legge 194 non si tocca”.

Il Vaticano, con le autorevoli voci di vescovi e cardinali ( Zuppi, Paglia…), pur riaffermando l’ iniquità della legge, non si è mai espresso contro, nemmeno per chiederne a gran voce miglioramenti, in considerazione  almeno del dolore della donna: sono ormai noti i dati sconvolgenti della Donna numerisindrome abortiva ( leggi qui  e qui i nostri articoli in merito) che attanaglia il cuore della mamma mancata, anche dopo decenni dall’evento.

Non c’è alcuna attenzione per la donna, quindi, nel nostro Paese, da parte delle femministe abortiste e dei sostenitori della 194: in modo del tutto ideologico, senza alcuna compassione, ripetono e ripetono sempre lo stesso ritornello di morte.

La sfida delle associazioni pro-life unite per un obiettivo comune: rendere l’aborto inconcepibile

Questa può davvero essere la grande sfida del futuro: unire le forze delle realtà pro-life per “combattere la buona battaglia” a favore del bambino non nato, della donna, del padre e della famiglia. Uniti insieme con l’obiettivo di una rivoluzione culturale del bene e dell’amore.

Vittoria Criscuolo

https://worldpopulationreview.com/country-rankings/abortion-rates-by-country