#RecensioniAlternative

Il film

Il film è del 1998 e descrive una situazione paradossale portata all’estremo. Truman Burbank è un trentenne apparentemente pieno di vita e sempre sorridente, che non sa di essere il protagonista involontario di uno spettacolo televisivo: il Truman Show.

La trama

Truman inizia a dubitare della realtà in cui vive quando incominciano ad accadere strani avvenimenti, come la caduta dal cielo di un riflettore o l’intercettazione da parte della sua radio di un canale di comunicazione interno che segue i suoi movimenti e dà istruzioni agli attori. I dubbi si fanno insistenti e diventano irrequietezza. Il protagonista, quindi, decide di fuggire dalla confortante quotidianità. Una notte riesce ad eludere la sorveglianza e si avventura su una piccola barca nel finto mare del set. Christof, il creatore del mondo di Truman, avvia una violentissima tempesta, mettendo a rischio la vita del protagonista. Truman ha scoperto la verità, quindi Christof decide di parlare con lui: il regista cerca di convincerlo che la finta vita del colorato set televisivo sia migliore e più vera della grigia vita reale, ma Truman preferisce la cruda verità e si dirige verso la vita vera.

Il messaggio

La pellicola è un’evidente critica sociale, primariamente rivolta al potere incontrollato del medium televisivo, il notevole impatto dei reality show, sempre più sovrapponibili alle soap opera e la crescente invadenza del mezzo televisivo nella sfera intima degli individui. Inoltre, vi è una condanna non solo del mezzo televisivo, ma anche degli spettatori che hanno assistito per trent’anni allo show alle spalle del protagonista senza porsi dilemmi etici. Al potere televisivo si sovrappone quello pubblicitario: tutto ciò che è mostrato nello spettacolo ha uno sponsor: il film è profetico sul potere che la pubblicità ha nell’influenzare le scelte di mercato del pubblico.

Il tema della vita

Nel film ci sono chiari riferimenti al mondo cattolico: il creatore dell’universo di Truman è una visibile allusione a Cristo. Christof osserva il suo mondo dal cielo. Come nella rappresentazione di Dio, Christof, per esempio, controlla gli agenti atmosferici e il destino di Truman. D’altra parte, è stata proposta anche un’altra lettura: si può considerare il gioco di parole del nome “Christ-of(f”), cioè l‘assenza di Cristo, per sottolineare come il personaggio sia una sorta di diabolico burattinaio. Diversamente da Dio, infatti, non ama la sua creatura, ma la usa e già progetta di poter riprendere in diretta anche la vita di un futuro figlio di Truman. Il film può anche essere letto come un’analogia con il cammino individuale verso l’illuminazione, verso la ricerca della verità e della libertà da qualsiasi potere terrestre. Il cammino spirituale è un desiderio tutto umano che in questo film il protagonista inscena con l’inquietudine del cuore. Il film dimostra come l’uomo sia costantemente alla ricerca della Verità e che la menzogna, seppur seducente, non fornisce pace all’inquietudine del cuore umano.

link al trailer: https://youtu.be/jmKQZ4v3yrs?si=4bYrbaroqgLSJPM_

link per contattarci: https://www.vitavarese.org/contattaci

Virginia Banfi