Le delicate questioni genetiche relative alla maternità surrogata (ma anche all’utero in affitto o alla gestazione per altri) sono tornate alla ribalta nei giorni scorsi in quanto nella Commissione Giustizia della Camera è iniziata la discussione relativa a due proposte di legge, che richiedono entrambe che nella Legge 40 venga estesa la punibilità del ricorso alla maternità surrogata anche nei casi in cui essa venga realizzita all’estero.

In Italia la Legge 40 non permette la maternità surrogata

Grazie alla Legge 40 sulla Fecondazione Assistita in Italia la maternità che si rivolge all’utero in affitto, non è permessa. E’ vietata la compravendita di embrioni, di gameti, con pene che arrivano a 1 anno di carcere e 1 milione di Euro. Con le leggi proposte, verrebbero puniti tutti coloro che vanno all’estero per farsi confezionare un figlio con tale tecnica.

Scandalo della maternità surrogata durante il lockdown

Lo scandalo era scoppiato ad aprile di quest’anno, in pieno lockdown, con un video shock. Come mostra la foto sopra con i numerosi bambini nelle culle. Erano bambini commissionati da coppie provenienti da tutto il mondo, oggetto di manipolazioni di fecondazione assistita da parte della società ucraina Biotexcom e ospitati in un hotel di Kiev.

Il video intendeva rassicurare i genitori-clienti che, a causa della chiusura delle frontiere dovuta al Covid, non erano più potuti andare a recuperare i neonati. Quei bambini che erano stati pagati a caro prezzo, erano vivi, stavano bene ed erano stati affidati alle cure delle caregiver, che li accudivano insieme ai medici.

Ma noi sappiamo che i neonati si guardano intorno cercando da subito la propria mamma. Con lei infatti hanno stabilito un rapporto speciale durante i nove mesi della gravidanza. Essi ne riconoscono l’odore, cercano il suo seno, il suo latte e la sua tenerezza. Niente di tutto questo nella maternità surrogata, per quanto possano essere attente e preparate le caregiver non possono certo sostituirsi alle madri. Una volta partorito infatti, le madri surrogate non possono più concedersi al piccolo perché altrimenti vedendolo e accudendolo, umanamente non riuscirebbero più a lasciarlo.

Come si fa a cancellare il ricordo di una gravidanza nel cuore di una donna che sia un minimo sensibile? Come si può pensare che anche il bambino cancelli quanto ha registrato della madre nel suo corpo per sempre? Nemmeno gli animali domestici vengono trattati con tale durezza e si cerca di lasciarli alla madre tutto il tempo necessario. Si tratta di un’arroganza, di una prepotenza del più forte sul più debole, cioè degli adulti interessati al proprio business sul bambino. Chi difende i diritti del bambino che non può difendersi da solo? Chi lo tutela nei suoi bisogni più profondi? Egli è il più indifeso degli uomini e non ha avvocati per farsi rispettare nella sua dignità, nella sua integrità di essere umano. E’ appena venuto al mondo ed è già stato manipolato nelle sue origini senza saperlo, come un prodotto geneticamente modificato e non per esigenze di salute ma per esaudire il desiderio di adulti.

Quando finalmente le frontiere si sono riaperte a luglio, la Biotexcom ha fatto di nuovo grande pubblicità alla consegna dei bambini commissionati, con un nuovo filmato, proprio simile ad un grande show televisivo. Grande è anche il business che ci sta dietro…

In Ucraina è proposta come un metodo di cura dell’infertilità

In Ucraina, la maternità surrogata viene richiesta ogni anno da circa 200 coppie. Proposta come un metodo di cura dell’infertilità, se la donna non può portare avanti la gravidanza si propone questa via d’uscita: prendendo il corpo di un’altra donna e gli ovociti di un’altra donna ancora, usando il seme del proprio marito. Nel video, l’intervistata dice che tale pratica non assomiglia ad un supermercato perché non si possono scegliere occhi, altezza, peso… Eppure più avanti nel filmato, spiega che il sesso si può “scegliere”…

Io penso che non sarà un supermercato ma un mercato lo è a tutti gli effetti perché la maternità surrogata è un prodotto che viene pagato caro, in cui il bambino è la merce e la madre surrogata e la donatrice di ovulo ricevono i loro compensi economici. Nel video vengono svelati i costi dell’operazione: i clienti pagano 29.900, 39.900 oppure 49.900 Euro. La madre surrogata riceve dai 10 ai 15.000 Euro… Mi chiedo ancora, se questo non è un mercato e il bambino una merce, cos’è? E le donne che si prestano ad una maternità per altri, cosa fanno “producendo” un bambino?

Vengono pagate come si fa con un lavoro. La madre quando partorisce può prendere in braccio il bambino e farsi fare una foto con lui ma non può allattarlo. Dopo il parto i genitori committenti rimangono in Ucraina per due mesi circa. Le coppie che vengono dalla Tunisia, Algeria e Marocco cercano di nascondere il fatto della maternità surrogata con pance finte. Prima di partorire le donne vengono accolte in un piccolo appartamento arredato e moderno a Kiev.

Ovunque nel mondo donne pagate per partorire per altri

Gli USA sono al primo posto nel mondo come fornitore di madri surrogate. In questo filmato: la testimonianza americana di una madre surrogata colpisce particolarmente per la leggerezza con cui affronta la questione: “Dopo il parto, possiamo continuare a vederci tra famiglie ma io mi sento come un’amica. Io sono una femminista convinta e penso che ognuno possa fare quello che vuole del proprio corpo.  Non tutte le madri surrogate sono serene perché nonostante il fatto che sia permesso per legge, molte persone disapprovano la pratica, perché abbandoniamo i nostri figli e questo è visto male. (Io non l’ho detto a  mia madre, né ai parenti né ai miei figli).

Qualcosa di così importante come una gravidanza, una verità che viene nascosta alla propria madre e perfino ai propri figli, rappresenta un segreto molto pesante. E’ inutile fingere che si tratti di un lavoro come un altro se non se ne può parlare ma lo si deve nascondere… Se è vero che con i soldi si può comprare tutto, perfino un bambino da madre surrogata, rimane il problema della coscienza, la liceità morale di comprare e vendere corpi o parti di essi. Ci sono agenzie americane che obbligano la madre surrogata ad abortire il bambino, qualora i genitori rinunciassero a lui…

La testimonianza di una madre surrogata spagnola svela il lato nascosto della questione di cui non si parla: il dolore, la paura che giungono a queste donne. Sono madri per altri su commissione ma si dimostrano capaci di andare più a fondo nella questione. Forse sanno semplicemente guardarsi dentro senza nascondersi la verità. Esse conoscono il valore unico di ogni figlio che non ha prezzo e che nasce dalle proprie viscere: “Il contratto non prevede di rimanere con il bambino dopo la sua nascita. Psicologicamente la madre lo prende come “un lavoro” e cerca di non attaccarsi al bambino, non ci pensa troppoma tutto ciò può diventare un vero incubo. Paure perché durante la gravidanza si crea un legame. Paure per gli altri figli propri, paura per se stessa: un vero e proprio percorso di dolore.

Rivolgersi ad un avvocato per denunciare l’imbroglio

Continua la madre spagnola con la sua testimonianza: ” Sì, sono stata raggirata in molti modi, dicendomi che sarei stata sempre la sua madre… Il raggiro più grande è che mi hanno fatto credere che io avrei fatto parte della vita di mia figlia per sempre, invece a breve compirà 9 anni e io non la vedo da quando ne aveva 2,5. Suggerisco alle donne che hanno fatto questa esperienza di rivolgersi ad un bravo avvocato, nonostante le questioni legali siano molto difficili da affrontare. Devono entrare in contatto con altre donne per affrontare un processo di guarigione reciproca, per condividere le stesse situazioni e lo stesso dolore.

La maternità surrogata è una specie di tornado, una catastrofe che ti investe e dalla quale non sai come difenderti. All’interno del proprio animo si scatenano i sentimenti più potenti e incredibili. Peraltro, anche senza arrivare alla maternità surrogata io penso che anche solo la donazione di un ovulo sia qualcosa di sconcertante e sconvolgente perché comunque un legame si crea per non parlare di quello che succede a questi bambini. Una volta cresciuti, che cosa proveranno, che cosa penseranno, quali sono i loro reali legami di sangue? Chi ha donato l’ovulo? I genitori che li hanno allevati? Sono tante le conseguenze da tenerne conto. Non fatelo mai perché questo rovinerà la vostra vita e quella del bambino a cui state dando la vita.”