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Freaks Out: salvare gli “scherzi della natura”

Il film

La nuova pellicola tutta italiana ha stregato spettatori di ogni genere per l’insieme di aspetti tecnici, fedeltà storica e imponenza del lavoro uscito. Particolarmente interessante è stata l’interpretazione attoriale dei protagonisti e dell’antagonista della storia, l’originalità della storia narrata, la colonna musicale e la fotografia. Inoltre, le scene di battaglie, le ambientazioni e i costumi rivelano aderenza all’epoca storica (siamo nella Roma del 1943) e sono uno spettacolo per gli occhi.

La trama

La trama è riassumibile così: quattro “freaks”, appunto, quattro “scherzi della natura”, “mostri”, lavorano nel circo del loro padrone, uniti dall’affetto. I componenti del quartetto sono Fulvio, l’uomo-lupo, dotato di super forza, affetto da ipertricosi, Cencio, il ragazzo che riesce a domare gli insetti, Mario, l’uomo che riesce ad attrarre a sé oggetti metallici e Matilde, la ragazza “elettrica”. Dopo poche scene, il tendone del circo viene bombardato e subito veniamo introdotti nella brutalità della guerra. Da qui in poi i protagonisti vivranno una serie di peripezie che li porteranno a ritrovarsi faccia a faccia con i nazisti e, in particolare, con Her Franz, pianista con sei dita per mano, a capo del Circuz Berlin.

Il messaggio

Il regista vuole far riflettere sul tema della diversità, infatti i protagonisti, ognuno col proprio potere e particolarità sono i diversi della società, tema peraltro, già trattato in “The Greatest Showman”, con un altro racconto su un circo. Penso, tuttavia, che si possa azzardare un passo oltre. Ci viene raccontato che Israel, figura paterna per tutti e quattro i circensi, ha salvato quei “mostri”. Tutti erano stati abbandonati, maltrattati, rinchiusi o misconosciuti dai propri genitori. Israel, li ha salvati e ha dato loro uno scopo. Non li mette in mostra come fenomeni da baraccone, ma li tratta come suoi figli e spinge ognuno a riscoprirsi come persona di valore. Ecco che, dove gli altri vedono delle vite da scartare, lui ha visto delle persone.

Il tema della vita

Questo ci fa riflettere sul tema della vita poiché oggi più che mai si sta tornando all’eugenetica tipica degli anni della Seconda Guerra Mondiale. Tutto ciò che non è performante è da scartare. Non a caso per alcuni di loro vi è l’illusione che il Circuz Berlin possa rappresentare un nuovo inizio e l’arrivo di successo e fama, ma presto si rivela essere molto simile ai campi di concentramento, con lo scarto delle vite umane che non servono. Ai giorni nostri si scartano i feti abortiti, le persone tramite l’eutanasia e se non fermiamo al più presto la pallina della teoria del piano inclinato (una volta lasciata andare la pallina su un piano inclinato, essa prenderà sempre più velocità e sarà impossibile fermarla), rischiamo di arrivare allo scarto di feti, bambini e persone affette da determinate patologie genetiche, cromosomiche, psichiatriche e molto altro ancora.

Virginia Banfi

Trailer