Ci tiene con il fiato sospeso il caso della bambina inglese Indi Gregory, affetta da grave patologia, che i giudici avevano condannato al distacco della spina per “il miglior interesse” del bambino, contro la volontà dei suoi genitori.  La decisione è stata rinviata, grazie all’iniziativa del governo italiano che ha dato la nazionalità italiana alla piccola e dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma, pronto ad accogliere la piccola per tentare nuove terapie.

Infatti i genitori Claire Staniforth e Dean Gregory, appoggiati dalle organizzazioni religiose Christian Concern e Christian Legal Centre, hanno richiesto e ottenuto per la loro figlia la cittadinanza italiana per tentare le cure all’Ospedale Bambin Gesù di Roma.

Ieri, giornata febbrile per le ore contate, così si è espresso l’Avvocato Pillon nei riguardi della situazione della piccola Indi:

Ecco Indi Gregory qualche minuto fa, in braccio alla sua mamma. Come sapete, grazie al lavoro dello staff dei coleghi inglesi, abbiamo ottenuto che sia spostata la deadline a domani, fino a che non sarà comunicata la decisione della Court of Appeal.

L’udienza è fissata per le ore 12, ora a Londra. Dul versante italiano, io e i bravissimi colleghi che mi stanno aiutando, abbiamo lavorato in sinergia con le Autorità del nostro governo e abbiamo attivato le procedure di cui agli articoli 9 e 32 della Convenzione Aja del 1996.

Un grande grazie per la generosità, la professionalità e l’impegno ai colleghi che ci stanno supportando e ai funzionari della Farnesina e di Palazzo Chigi, che hanno dimostrato una disponibilità e una preparazione davvero straordinarie.

L’impegno è assiduo e stiamo studiando anche altre strade da seguire, perché si arrivi ad un accordo tra Italia e Regno Unito nel superiore interesse della piccola. Lo dico a chi diffonde fake news: la bambina è vigile, sorride, gioca e non sta soffrendo. Certo, il sondino che la aiuta a respirare le può dare un pò di fastidio, ma il protocollo italiano prevede un piccolo intervento che potrebbe consentire la respirazione autonoma.

Nessuno vuole che soffra o che ci si accanisca con interventi dolorosi e invasivi: vogliamo semplicemente aiutare i genitori che chiedono di poter continuare a sostenere la loro bambina nelle funzioni vitali.

La stanchezza è tanta ma poi Dean ci manda foto come questa e la fatica scompare. Speriamo di vederla presto a Roma con mamma e papà.

E’ attesa per oggi ore 13 la risposta dei giudici al trasferimento della giurisdizione della vicenda della piccola di otto mesi alle autorità italiane.

Ora, pensiamo a Indi come madri, con le parole provocatorie di Raul Follerau (1903 -1977):

E perché non il tuo? (bambino)

Perché il tuo,

è nutrito,

riparato,

curato?

Perché il tuo sì, e gli altri no?

Signora, non ci hai mai pensato?

 

Susanna Primavera