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Il film

La pellicola è del 2016 e affronta diverse sfumature del tema della genitorialità. Il protagonista è Lauro, un giovane alla ricerca della propria identità. Il ragazzo ha perso suo padre quando aveva due anni e vive con la madre.

La trama

Il protagonista approda in Sicilia e vuole incontrare l’artista che realizzato un disegno di una madre col suo bambino. E’ un disegno fatto a mano che ha trovato nella casa andata bruciata molti anni prima. Lauro scopre che l’artista, Margherita, è sua madre biologica. Giacinta e Anturio, il padre di Lauro, non potevano avere figli e, quindi, 27 anni prima avevano deciso di avere un bambino dalla loro amica Margherita. Quest’ultima aspetta un bambino e non è nelle condizioni economiche necessarie per potersi prendere cura di lui, così decide di cederlo alla coppia. Questa scelta dilania la donna che continuerà a pensare a quel piccolo bimbo che ha portato in grembo per nove mesi.

Il messaggio

Lauro scopre la verità ed è sospeso tra due lealtà: quella verso la madre adottiva che lo ha cresciuto con amore e quella verso la sua madre biologica. La verità, in ogni caso, dona pace al ragazzo che ora sa dove viene. Sapere dove si viene ci permette di decidere dove andare. Giacinta, la madre adottiva di Lauro, lo raggiunge in Sicilia. Un momento toccante è quello in cui i due si parlano, il ragazzo chiede di farsi raccontare del padre, una mancanza che sente tutt’ora ed egli perdona sua madre per ciò che ha fatto.

Il tema della vita

Il tema del perdono ci viene presentato tramite l’amore sconfinato di due madri per il proprio figlio: la riconciliazione è possibile e lenisce le ferite durate una vita.

Il film, inoltre, affronta il tema della maternità surrogata presentando gli effetti di questa pratica che, una volta, non era regolamentata e che oggi viene definita gestazione per altri. Quest’ultima viene delineata come una forma di procreazione assistita in cui una donna provvede alla gestazione per conto di una o più persone che acquisiranno la responsabilità genitoriale nei confronti del nascituro. Una definizione, questa, che è una manciata di fumo negli occhi per dire che è un bambino che non potrà crescere con la propria madre a causa dell’egoismo di pretendenti genitori.

 

link al trailer: https://youtu.be/GbeJvi_IF2k?si=C7plP4JoQleoaLY7

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Virginia Banfi