“Ho abortito e sto soffrendo” oppure “ho perso il mio bambino e non so a chi rivolgermi” o ancora “dopo l’aborto ho bisogno di aiuto“: queste le domande più ricorrenti sul web delle donne, di varia età, che hanno rinunciato a diventare madri.  Il dolore dopo aver abortito accompagna la donna anche per molti anni, e  non sempre sa come superare il dolore e a chi rivolgersi.  La situazione psicologica di una giovane che perde il proprio bambino, sia spontaneamente sia volontariamente, è simile a quella del lutto. Certo, se l’aborto è spontaneo difficilmente affioreranno sensi di colpa e rimorsi. Se l’interruzione di gravidanza è volontaria, spesso avviene in solitudine e in condizione di non libertà vera nella scelta.  La donna che ha abortito si porta dentro, nel profondo di sè, il rimpianto del bambino non nato: purtroppo nessuno, nè il medico nè gli operatori sanitari la informano di quello che accadrà “dopo” l’aborto. E la donna rimane sola con il suo dolore, alcune volte abbandonata anche dal padre del bambino. Cosa può fare? A chi può rivolgersi per chiedere aiuto? Ecco alcune proposte scaturite dall’esperienza di chi accoglie le mamme mancate, sostenendole e raccogliendo le loro testimonianze  di sofferenza. Il Movimento e Centro di aiuto alla Vita di Varese è tra  le associazioni di volontariato che supportano la donna dopo l’aborto.

A te, donna che hai abortito, diciamo:

1) Contatta il Movimento e incontra una volontariaamicizia

Nella sede di via Dandolo 6 a Varese ti sarà possibile, nel più assoluto anonimato, incontrare una volontaria e parlare. Talvolta è più facile aprire il proprio cuore ad un estraneo, che non giudica ed ha esperienza di dolore. Puoi contattare le volontarie tramite la chat di questo sito, e in genere ricevi risposta immediatamente. Oppure lasci sulla chat la mail o il cellulare per essere richiamata. Un buon consiglio che mi sento di dare è questo: metti per iscritto il tuo dolore, la tua esperienza, dal momento in cui sei rimasta incinta al momento in cui hai interrotto la gravidanza. Non tralasciare nulla, nessun particolare: manda i tuoi pensieri, in qualunque forma ti siano scaturiti dal cuore, alla mail del movimento: ne faremo un articolo che pubblicheremo su questo sito, ovviamente in forma anonima. Potrà servire per altre donne che hanno abortito, lenirà forse un po’ il tuo dolore e quello di altre. Ma potrà anche servire a chi sta per interrompere la gravidanza: forse, leggendo della tua sofferenza, deciderà di rinunciare all’aborto.

 

 

2) Telefona al numero verde di Fede e Terapia: 800 969 878

Puoi chiamare i volontari di questa associazione che si occupa specificamente di post-aborto. Al telefono  troverai delle voci amiche  che ti telefonoascolteranno  e poi proporranno un successivo colloquio telefonico con un persona competente, a seconda delle tue esigenze personali. L’équipe è formata da psicologi, medici, sacerdoti. Potrai anche incontrare alcuni esperti, se vorrai: l’associazione è presente su tutto il territorio nazionale. Anche in questo caso è garantito l’anonimato e il rispetto del dolore di chi telefona. L’esperienza ormai pluriennale dice che anche gli uomini, in gran numero, chiamano per la sofferenza dell’aborto procurato della propria compagna.(leggi qui  il nostro articolo su questo progetto)

 

 

3) Partecipa al week end di guarigione de “La vigna di Rachele”

Si tratta di una due giorni di riflessione e meditazione, proposti da un’associazione nata negli Stati Uniti circa 50 anni fa. I momenti di condivisione con altre donne che soffrono per la ferita dell’aborto sono guidati da una teologa americana che vive in Italia da molti anni, Dr. Monika Rodman, insieme a psicologi ed altri volontari. Quest’anno il week end sarà a Bologna, dal 12 al 14 luglio. Ti sarà possibile iscriverti a questo link.

 

4) Diventa operatore  per la vita

Puoi decidere di entrare a far parte di una delle associazioni che operano a favore della vita, ce ne sono moltissime in tutta Italia. Il volontariato fa bene al cuore di chi dà e di chi riceve: incontrare chi ha bisogno, chi è incerto se abortire o no, chi ha scelto per la vita ma ha problemi a portare avanti la gravidanza… tante le opportunità per rinascere dal dolore profondo della ferita dell’aborto. Per questo puoi contattare, oltre a quelle già prima ricordate:

Comunità don Oreste Benzi. Associazione Papa Giovanni XXIII

Movimento per la Vita italiano (con gli indirizzi di tutti i movimenti in Italia, anche quello più vicino a dove ti trovi)

Associazione Difendere la vita con Maria

Ricordati: non sei sola!