Relazione del Presidente del Movimento e Centro di aiuto alla Vita di Varese

20 Aprile 2018

Cari soci, cari membri del Consiglio direttivo, care volontarie del nostro Movimento e Centro di aiuto alla Vita di Varese, grazie per la vostra partecipazione all’assemblea ordinaria del 2018.

A me il compito di aprire l’assemblea con la mia relazione, che verterà principalmente sull’attività del movimento; Donata Magnoni, responsabile del CAV e dello sportello, relazionerà sull’attività di questi due ambiti; Cesare Bossi, in qualità di segretario, relazionerà sul bilancio; Susanna Primavera presenterà il rinnovato sito della nostra associazione.

Vorrei dedicarvi alcuni passaggi di un libriccino di Sua Santità, il Papa emerito Benedetto XVI, quando ancora era il Cardinal Joseph Ratzinger, libriccino intitolato “La bellezza la Chiesa” (con prefazione di S. E. Mons. Luigi Negri che abbiamo avuto la gioia di conoscere qui a Varese).

(…) “Origine dell’amore è la conoscenza (afferma Nicolas Kabasilas, teologo bizantino del XIV secolo) , la conoscenza genera l’amore.” (…) egli distingue due tipi di conoscenza: la conoscenza attraverso l’istruzione che rimane conoscenza, per così dire, di “seconda mano” e non implica alcun contatto diretto con la realtà stessa. Il secondo tipo, al contrario, è conoscenza attraverso la propria esperienza, attraverso il rapporto con le cose. “Quindi, fintanto che noi non abbiamo fatto esperienza di un essere concreto, non amiamo l’oggetto così come dovrebbe essere amato”. (…) L’essere colpiti e conquistati attraverso la bellezza di Cristo è conoscenza più reale e profonda della mera deduzione razionale. (…) L’incontro con la bellezza può diventare il colpo del dardo che ferisce l’anima ed in questo modo le apre gli occhi, tanto che ora l’anima, a partire dall’esperienza, ha dei criteri di giudizio ed è anche in grado di valutare correttamente gli argomenti.

Il Cardinal Ratzinger prosegue: “Io ho spesso affermato essere mia convinzione che la vera apologia della fede cristiana, la dimostrazione più convincente della sua verità, contro ogni negazione, sono da un lato i Santi, dall’altro la bellezza che la fede ha generato. Affinché oggi la fede possa crescere dobbiamo condurre noi stessi e gli uomini in cui ci imbattiamo a incontrare i Santi, a entrare in contatto con il bello.”

In queste parole limpidissime credo di poter trovare la genesi e il fondamento dell’azione del Movimento e Centro di aiuto alla Vita di Varese: la bellezza che ci ha “in-formati” tutti, si traduce in esempio costante e in proposta concreta di incontro. Ecco il motivo del nostro insistere con le iniziative sui Santi, sui martiri, sui bambini: si tratta di un modo culturale trasversale di fare sensibilizzazione al valore della vita. Abbiamo ormai da anni superato la fase dello scontro diretto, che colpisce ma non ferisce! Ci sono anche nel nostro Paese associazioni oltranziste che si pongono in modo aggressivo pensando così di ottenere il risultato: purtroppo spesso gli esiti sono controproducenti, si finisce sui giornali in modo effimero, ma non si fa veramente cultura della vita. Come spesso amo ripetere (citando Goethe) “Le cose buone richiedono tempo”.

Veniamo ora alle iniziative dell’anno sociale appena trascorso. I nostri buoni rapporti con le associazioni del gruppo “Insieme per la vita” hanno conosciuto ulteriori sviluppi e radicamento, con l’incontro di altri amici  che camminano con noi e devo dire che, come sempre nella vita, al di là delle sigle, la differenza la fanno le persone: amici preziosi sono disponibili a sostenere e accompagnare la causa della vita, ciascuno secondo le proprie attitudini e competenze. E’ così che ci si arricchisce, nelle differenze! Vorrei ringraziare tutti, Franco, Claudio, Lella, Giulia, Antonella, Virginia, Simona, Valentina, Elia, Luciano, Gabriele, Suor Silvana, Suor Gemma, Giovanna, Zoraya, Gianni, Gigi, i quali, pur non facendo parte, almeno fino ad ieri, del Movimento e Centro di aiuto alla Vita di Varese, sono idealmente i nostri soci del cuore.

Abbiamo pensato e realizzato, anche per il 2016/2017, quattro momenti principali sulla città:

  • Nell’epoca della misericordia: la rivoluzione di Papa Francesco(settembre/ novembre 2016): diversi momenti dedicati alla Misericordia e all’esortazione apostolica “Amoris laetitia”, commentata per noi da don Piero Cantoni; la cultura si sposa con meditazioni, riflessioni e momenti di preghiera, ma anche con testimonianze molto suggestive, come quella in collegamento skype da Betlemme delle suore del “Caritas baby hospital”, o con la marcia interreligiosa per la pace, su per le vie del Sacro Monte.
  • Madre Teresa: una matita nelle mani di Dio(febbraio 2017):Per il Movimento per la Vita la figura di Santa Madre Teresa di Calcutta ha un significato di portata incommensurabile. Eletta “Presidente onorario di tutti movimenti pro life del Mondo”, è ricordata sì per aver accolto tutti i mendicanti e gli ultimi di qualunque religione, ma anche per  il famoso discorso  a Stoccolma in occasione della consegna del Premio Nobel per la pace, nel quale parlò a chiare lettere del male dell’aborto, e della propria disponibilità a prendersi in carico qualunque bambino, anche i non desiderati dai propri genitori, perché sarebbe stata capace di trovare per loro una famiglia che li avrebbe certamente amati. Non ci sembrava di vedere un’occasione migliore del mese per la Vita per renderle onore.La presenza della reliquia di Santa Madre Teresa ha richiamato alla devozione molti fedeli e senz’altro avrà ottenuto per tutti noi Grazie per la salvezza e anche per il nostro servizio a favore della vita.  La” lettera del Grazie” si è svolta come sempre con l’intervento di S.E. Mons. Stucchi, testimone e sostenitore della causa per la Vita. Il concorso e il cineforum hanno completato il Mese per la Vita 2017.
  • La famiglia specchio dell’amore di Dio(aprile maggio 2017). Una serie di momenti di preghiera e di riflessione sul valore della vita partendo dalla testimonianza eroica di Santa Gianna Beretta Molla. L’ostensione della reliquia (che ha portato molti fedeli in Basilica), una mostra per far conoscere una santa dei nostri giorni, due conferenze, una del Prof. Botturi (prorettore dell’Università Cattolica di Milano) e una del dott. Roberto Marchesini, psicologo e psicoterapeuta, dal titolo “Famiglia, scuola di educazione”, molto partecipata, presso le suore di Maria Ausiliatrice, sempre ospitali con le nostre iniziative.
  • La vita ha un valore infinito, sempre: no a Dat e eutanasia(ottobre novembre 2017). Un momento che si è rivelato poi,purtroppo, profetico, visto come si sono dipanate le scelte eutanasiche sia in Italia sia in Inghilterra, al momento il Paese con il più basso rispetto per la vita in sofferenza. Le iniziative autunnali hanno compresola conferenza del 27 ottobre presso l’Istituto Maria Ausiliatrice, dal titolo “Si scrive DAT, si legge eutanasia”, tenuta dall’avv. Simone Pillon, in merito al disegno di legge allora in studio al Senato sul cosiddetto “bio testamento”.  Davvero toccante, poi, nella serata, la testimonianza di vita di Chicchi e Guly: persone così, quando le incontri, esemplificano quanto dicevo all’inizio citando il Cardinal Ratzinger sulla bellezza e sulla fede vissuta concretamente.

Abbiamo affiancato, oltre ai momenti di preghiera e di riflessione, che non potranno mai mancare, la mostra di artisti varesini, “Semplicità e bellezza”, ospitata presso il Battistero della città dal 4 all’11 novembre.

 

Tante iniziative realizzate grazie alla dedizione di tanti amici, ma con il supporto e l’accompagnamento imprescindibili del Decano, Don Mauro Barlassina, del Prevosto, Mons. Luigi Panighetti, ai quali va il mio grazie più sentito per la fiducia accordata e la disponibilità continua: le sedi dei nostri eventi sono sempre messe a disposizione dalla Chiesa in modo generoso e immediato.

 

Tra le molte iniziative del 2017 c’è però la novità più moderna che potessimo mettere in atto, quella relativa alla comunicazione. Noi siamo stati pionieri in questo senso, con un sito realizzato grazie alla generosità di Lorenzo Bossi, figlio del nostro segretario Cesare, ormai una decina di anni fa. Oggi ci siamo aggiornati, perché la comunicazione va alla velocità della luce, e nel giro di qualche mese tutto diventa obsoleto! Così ci siamo dotati di strategie comunicative molto al passo con i tempi, efficacissime in una società che vive virtualmente, piuttosto che calata nella realtà di tutti i giorni: la mia professione mi conferma certe verità che forse saprei soltanto dai mezzi (appunto!) e mi dice che nel mio Liceo, dove ci sono circa 840 studenti, forse un decimo di loro va all’oratorio, ma il 100% ha un cellulare, l’85% ha Facebook, il 90% ha Instagram. I nostri giovani non consultano questi sistemi “una tantum” , ma ci vivono in totale immersione, direi in simbiosi. Sarebbe paleolitico pensare di andare a tenere interventi nelle parrocchie come facevamo 20 anni fa e credere di aver risolto il problema educativo così. D’altronde, chi ha partecipato al convegno CAV a Milano a novembre 2017, ha avuto esattamente questo messaggio: “Inutile tenere lì un sito che nessuno va a vedere, bisogna che il sito sia vivo, perché così si crea l’aggancio con i giovani (e non solo): è necessario entrare nella società usando i suoi mezzi di comunicazione per veicolare i nostri valori.”

Così ci siamo dotati di un sito credibile e modernissimo, di una pagina FB, di Instagram e, ma questa è una chicca solo nostra, di una chat “parla con noi”. Del sito parlerà e spiegherà Susanna, che ringrazio perché scrive gli articoli insieme a me (spero che altri vogliano dare il loro contributo) e perché si occupa della pagina FB; di Instagram si occupa Fosca. Al momento la chat è scaricata solo sul mio cellulare ma anche Susanna ha dato disponibilità.

Cosa accade con la chat? Che in tempo reale, nel più completo anonimato, la persona che si trova in difficoltà o ha dei quesiti mi contatta e io rispondo. In poco tempo (per essere presenti stabilmente sul web e tra le ricerche su Google ci vorrebbero in realtà almeno 6 mesi) sono stata contattata due volte per informazioni sul cav e sulla disponibilità ad accogliere lettini e passeggini e due volte da donne con certificato di IVG. Fortunatamente io sono anche volontaria di Fede e Terapia e sono abituata a ricevere le telefonate di donne che hanno abortito o che vogliono abortire, perché lo stress di domande non mediate dal volto o dalla voce, ma dipendente da quello che si legge e che si scrive, è notevole. In pochissimi secondi bisogna sapere cosa comunicare, quale tranquillità dare, quale suggerimento proporre, cosa rispondere. E’ un servizio davvero potente per la vita.

Dai testi e dalle immagini del sito, di conseguenza, abbiamo anche realizzato i depliant della nostra associazione, rinnovati nella grafica e nell’immagine.

Quali gli obiettivi per l’anno a venire?

  • Potenziare la nostra strategia comunicativa, sia attraverso sito e chat, FB e instagram, sia attraverso cartelli e manifesti in città; continuare con le trasmissioni alla radio missione francescana ( ringrazio ancora Franco che si adatta ai miei orari scolastici); accostare i giovani: Susanna ha trovato una via da percorrere e pensiamo di lavorare insieme. Riprendere il progetto reality, abbozzato qualche anno fa, rimodernarlo e proporlo sulla città (verificheremo la fattibilità di questa iniziativa dirompente).
  • Continuare con tutte le iniziative di sensibilizzazione al valore della vita insieme alle associazioni che già operano con noi, ampliando però il numero dei gruppi: sappiamo che molte altre ce ne sono in città e Susanna ha già fatto una prima cernita di quelle in linea con i nostri valori. Potenzieremo poi il concorso rivolto ai bambini, perché i nostri interlocutori privilegiati oggi, forse, sono diventati loro.
  • Andremo tutti, chi vorrà almeno, a presentarci al nuovo Vicario. Prendo appuntamento e comunico la sua disponibilità.
  • Nel 2018 si celebrano diversi momenti importanti: quarantesimo anniversario della legge 194, cinquantesimo dell’enciclica Humanae Vitae, canonizzazione di Papa Paolo VI e di Mons. Romero. A giugno andrò a Brescia proprio in occasione del convegno internazionale sull’enciclica così sublime sull’amore umano e relazionerò in merito. Per ottobre non potremo tralasciare di dedicare un momento a questi eventi, secondo le modalità di cui  parleremo in uno dei prossimi cd.

Informo però che alcune idee e proposte sono presenti in embrione: una mostra dedicata a Paolo VI (Mons. Stucchi me l’ha proposta, a costo zero); un musical dedicato a Madre Teresa, messo in piedi da un gruppo di giovani illuminati di Gorla, sotto la guida di don Andrea, loro consigliere spirituale, che mi ha anche invitata lo scorso marzo ad andare a parlare della legge 194. Il ricavato del musical andrà tutto al nostro movimento, specificatamente alle donne che si presentano allo sportello con certificato di aborto e vi rinunciano: mi è sembrata un’idea davvero ispirata, per cui ringrazio la mia amica Monica sponsor della proposta; poi, al di là della cifra, quello che importa è che si diffonda sempre più la notizia dell’esistenza dello sportello in ospedale, vera azione preventiva all’IVG.
Per quanto riguarda la legge 194, dovremo pensare bene come parlarne: sarei dell’idea di evitare un’esposizione aggressiva (anche se il mio cuore vorrebbe fare una guerra!) ma nemmeno vorrei fingere che va tutto bene, continuiamo così…

Credo vada anche potenziata l’informazione relativa alla cosiddetta contraccezione d’emergenza, più abortiva che contraccettiva: in un anno sono 600.000 le scatole vendute in farmacia di pillole del giorno dopo e dei 5 giorni dopo (è intuibile il giro di affari smisurato che sottostà a queste bombe ormonali di cui si nutrono i nostri giovani). Si può capire così che il presunto calo delle IVG (intorno agli 84.000 del 2016) in realtà maschera numeri ben diversi.

 

Una settimana fa sono andata al Castello Sforzesco a vedere la Pietà Rondanini di Michelangelo: dal blocco di marmo grezzo, ancora ben visibile, spuntano delle figure appena abbozzate ma già dense di luce,  così penso io dell’azione della nostra associazione sulla società varesina: “con lo sguardo dell’artista, Michelangelo vedeva già nella pietra che gli stava davanti l’immagine –guida che nascostamente attendeva di venir liberata e messa in luce. Il compito dell’artista –secondo lui – era solo quello di toglier via ciò che ancora ricopriva l’immagine. Michelangelo concepiva l’autentica azione artistica come un riportare alla luce, un rimettere in libertà, non come un fare.” Così pensava pure San Bonaventura, ma in ambito antropologico: “ablatio” di ciò che è inautentico perché emerga la “nobilis forma”. Ecco, il nostro agire come Movimento e Centro di aiuto alla Vita non è, non può essere un “fare”, ma un aiutare ad essere, essere veri uomini, vere donne, vere madri, veri figli…

Con l’augurio che tutti noi riusciamo a compiere questa azione di aiuto alla libertà nelle persone che incontriamo nel nostro servizio.

 

Il Presidente

Prof. Vittoria Criscuolo

(Joseph Ratzinger, La bellezza la Chiesa, ed. Itaca)