Il direttore del settimanale “ Chi” afferma perentorio di voler adottare un bambino. Aspirazione legittima quella di avere un figlio, ci mancherebbe. Se non fosse che c’è un “ma”, enorme di fronte a questo desiderio: il signor Alfonso Signorini è gay dichiarato. È giusto, ci chiediamo, privare un bambino, a prescindere, della figura materna e paterna, di una famiglia, nel senso sancito dalla Costituzione italiana?
Nella nostra epoca si assiste sempre più frequentemente alla prepotente uomini neonatoaffermazione di una volontà di potenza, quasi non esistessero limiti alla libertà personale. Voglio, quindi posso, quindi faccio ciò che mi va di fare, senza curarmi delle conseguenze sugli altri del mio volere.
Purtroppo gli “ oggetti” di questa prepotenza sono sempre i più deboli, i bambini, coloro che non hanno voce per dire la propria opinione. “ Voglio adottare un bambino”. Ma se al bambino non andasse a genio quest’idea? Se, una volta precipitato nella società e nella scuola “ di stato”, dove il 99,9% dei bambini ha una mamma e un papà, il piccolo “adottato” si sentisse a disagio, nel rientrare a casa e nel non trovare la mamma?
Non mancano inoltre casi di piccoliacquistati” per il capriccio di famosi personaggi, come Elton John o, in Italia, il politico Nicky Vendola, i quali hanno fatto ricorso all’utero in affitto per poter trastullarsi con un piccolo innocente. Una carrozzina spinta da due uomini…
Ma la figura della mamma è davvero così insignificante nella vita di un bambino? Potrebbe mai essere ridotta ad una pura convenzione sociale, come pretendono e affermano alcuni omosessuali, di fronte ai “ no” che ancora qualcuno osa opporre alla richiesta?
Certo che il ‘68 si sta rivoltando contro tutti! Dalle prevaricazioni femministe alla “eliminazione” della figura maschile, dalla pretesa dei gay di realizzare dei surrogati di famiglia alla dichiarazione per legge dello stato di “ orfano” ancora prima di nascere.
Poveri piccoli bambini, ignari delle battaglie “ civili” che si stanno combattendo in nome del diritto del più forte!

” Quanto sei bella, amata mia, quanto sei bella!”… “Come sei bello, amato mio, quanto grazioso!” (Cantico dei Cantici)