#RecensioniAlternative

Il film cacciatore

Il film è ispirato a una storia vera e racconta dell’esploratore Hugh Glass, assunto come guida per una battuta di caccia alla ricerca di pelli e pellicce. Siamo mel Nord Dakota nella prima metà dell’1800.

La trama

Attraverso dei flashback e delle visioni del protagonista veniamo informati che egli aveva una moglie della tribù dei Pawnee. Alla spedizione partecipa anche loro figlio, il quale presenta i tratti somatici della madre. Dopo un attacco degli indiani Arikara, Glass viene aggredito da una femmina di orso grizzly che lo lascia in fin di vita. Viene salvato dai suoi compagni, ma, a un certo punto, viene affidato solo a due di loro. Fitzgerald, uno dei due, accetta di vegliare su Glass solo in nome di una lauta ricompensa da parte del capitano. Inoltre, cerca di uccidere Glass per poter procedere senza il peso di occuparsene. Viene fermato dal figlio di Glass e lo uccide. I due compagni scappano e abbandonano Glass. Egli, da qui in poi, vive una serie di incontri-scontri con la natura selvaggia. Finalmente raggiunge l’accampamento e va alla ricerca del suo nemico Fitzgerald perché desidera vendetta.

Il messaggio moglie

Glass è un uomo bianco, ma che si sente nativo perché ha vissuto in una tribù indiana, quindi egli è portatore di due appartenenze. Tale incontro tra le due culture, che viene riproposto anche in altri momenti del film, è un tema che interroga lo spettatore che si chiede se sia possibile che bianchi e nativi possano collaborare. Il figlio, inoltre, è proprio la prova che l’incontro delle due culture non solo è possibile, ma “ha prodotto” qualcosa di meraviglioso.pesce

Un altro dualismo è preponderante nella pellicola: uomo e natura. Quest’ultima riflette le contraddizioni dell’animo umano, che si manifestano nella violenza e nella solidarietà, nella distruzione e nella creazione. L’orso, infatti, attacca Glass, portandolo vicino alla morte. Un cavallo, però, lo salva, proteggendolo dal freddo. Il fuoco lo riscalda, ma brucia anche il suo rifugio. Da non sottovalutare, infine, anche il tema dell’enorme forza di volontà di Glass alla sopravvivenza. Sicuramente l’uomo ha un istinto alla sopravvivenza che lo guida a scelte pericolose, a un adattamento estremo alle condizioni climatiche e ambientali, ma Glass ci aggiunge anche il desiderio di vendetta che lo “mantiene in vita”.

Il tema della vita vendetta

Verso la conclusione del film, Glass riesce a trovare Fitzgerald, i due si affrontano in un duello all’ultimo sangue. Glass decide, però, di non uccidere il suo nemico e di lasciarlo al destino degli indiani Arikara. Glass dice: “La vendetta è nelle mani di Dio, non nelle mie”. Come sappiamo, Dio non semina vendetta, ma le parole del protagonista mandano il messaggio che, sicuramente, non è nelle mani dell’uomo. Questa scelta rappresenta il momento di redenzione del protagonista, in cui rinuncia alla vendetta e accetta la vita come un dono.

Se hai bisogno, contattaci: https://www.vitavarese.org/contattaci

Link al trailer: https://youtu.be/xrctuMnFDc4?si=w6dBRIYN5HB-iRZy