Claude Joséphine Rose Cardinale ovvero Claudia Cardinale, è mancata martedì 23 settembre 2025. Tutti la ricordano come una donna di una bellezza sensuale e mediterranea, icona del cinema italiano dagli anni ’60. Noi vogliamo esaltare anche il suo coraggio nel dire “SI alla vita” sempre, anche quando aspettare un figlio a 16 anni, fuori dal matrimonio, era ritenuto sconveniente, scandaloso. Inoltre Claudia rimase incinta dopo aver subìto la violenza di uno stupro.

Il “problema” di essere bella

Talvolta, e non di rado, una donna paga caro il dono ricevuto di una particolare bellezza; vi sono uomini senza scrupoli che vogliono portarle via la sua giovinezza, vogliono possederla con ogni mezzo, per puro capriccio di potere e di godimento. Uomini senza valore, senza rispetto per se stessi né dignità, simili a bestie possedute dal male, s’insinuano nelle vite di queste giovani per derubarle della loro spensieratezza, del loro candore, magari anche della loro verginità, e macchiarle di orrore dentro, fino all’anima, con una ferita affettiva che non si rimargina facilmente e che porta con sé turbamenti e difficoltà nello sviluppo della personalità.

I dati ISTAT rivelano che in Italia: il 21% delle donne subisce violenza sessuale, il 5,4% (1 milione 157 mila) le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro (652 mila) e il tentato stupro (746 mila). Inoltre, le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner, parenti o amici; questo è davvero sconcertante! Gli stupri sono stati commessi nel 62,7% dei casi da partner, nel 3,6% da parenti e nel 9,4% da amici. Anche le violenze fisiche (come gli schiaffi, i calci, i pugni e i morsi) sono per la maggior parte opera dei partner o ex. Gli sconosciuti sono autori soprattutto di molestie sessuali (76,8% fra tutte le violenze commesse da sconosciuti).

La questione del rapporto sessuale è un ambito estremamente delicato e complesso. Talvolta gli uomini non usano una vera e propria violenza ma mettono in atto forme varie di insistenza tali per cui la donna si sente costretta a cedere, andando contro la propria volontà, la propria sensibilità.

E’ questa, una mancanza assoluta di rispetto per la persona, una mancanza di comprensione dei suoi stati d’animo e della sua personalità. È evidente che ciò che manca nella relazione è un dialogo profondo, la conoscenza reciproca, la vera intesa delle due personalità in coppia. Il rapporto interpersonale è giocato su posizioni di potere anziché sul sentimento di reciproca comprensione.

Uno stupro è quanto di più grave si possa fare ad una donna. Mancarle di rispetto, considerandola solo un “corpo” da godere e usarle violenza significa ferirla nel corpo e nella psiche.

Così si racconta Claudia Cardinale: “Perciò non mi sono mai sposata, perché avevo 16 anni quando uscendo dalla scuola, un uomo con la macchina mi ha presa e mi ha violentata…sono andata a partorire a Londra per evitare lo scandalo, mio figlio si chiama Patrick perché l’ho battezzato a San Patrick Cathedral. Poi ho deciso di fare il cinema per essere indipendente“.

La famiglia che rispetta la vita e la figlia

Alla notizia della gravidanza di Claudia, dopo lo stupore e la rabbia che possiamo facilmente immaginare, la famiglia decide di esprimerle affetto e solidarietà. Non la lasciano mai sola: la consolano, le stanno tutti vicino e infine la madre e una sorella l’ accompagnano a partorire a Londra, lontano da sguardi indiscreti. Questo figlio viene accolto dalla famiglia, la madre di Claudia se ne fa carico come se fosse il suo proprio bambino, per amore di Claudia evitando lo scandalo e salvando anche la reputazione della figlia.

Trovo veramente stupenda questa famiglia che aiuta la figlia adolescente ad affrontare una gravidanza inaspettata e frutto di violenza. Mi sembra autentico e profondo il gesto d’amore da parte della madre: ha accolto subito il bambino come suo, facendosene carico, e ha salvato l’integrità morale della figlia, che è diventata mamma per sempre e, con il tempo, un’attrice famosa.

Successivamente, nel 1967 Claudia, donna amante della verità, raccontò tutta la sua vicenda a Enzo Biagi in un’intervista che fece scalpore.

Claudia decise di non abortire

Nonostante le pressioni da parte di molti e perfino del violentatore, Claudia non volle assolutamente abortire e decise di tenersi il bambino, accettando in questo modo di diventare una ragazza madre: “Neanche per un attimo pensai a disfarmi della mia creatura! Ne parlai con i miei meravigliosi genitori e con mia sorella Blanche e tutti insieme decidemmo che il mio bambino sarebbe cresciuto in famiglia, come un fratello minore”.

Ci vuole coraggio per accettare un tale stravolgimento della propria vita ma la coscienza pulita di Claudia trova la risposta giusta nell’accettare l’imprevista e prorompente nuova vita dentro di lei.

Nel 1980, più avanti nel tempo, più matura e ormai attrice affermata, Claudia diventerà mamma per la seconda volta con Claudine, avuta dal regista Pasquale Squitieri, in una relazione appassionata, molto positiva per entrambi, che durò ben 26 anni.

Lo stupro porta al “trauma”

Uno stupro incide e logora da un punto di vista fisico, psicologico e sociale e può perfino portare al suicidio. La donna vittima tende a ritirarsi, a chiudersi nel suo dolore disperato. Si ritrova in uno stato di ansia, di agitazione continua e può incorrere nella Sindrome da Stress Post Traumatico, come i soldati reduci da guerre.</p>

Si chiama “Sindrome da Trauma di Stupro” e si manifesta con sintomi quali: confusione, perdita di riferimenti e di controllo, paura, vergogna, senso di colpa, insonni e depressione.

Non abortire, ti aiutiamo!

Certe pressioni ad abortire sono talmente forti psicologicamente che una donna non riesce più nemmeno a ragiona

re con calma sulla propria maternità. Ci sarebbero varie opzioni, varie strade alternative all’aborto come il parto in anonimato orientato all’adozione immediata del neonato. Molto spesso i nostri CAV, i Centri di Aiuto alla Vita, aiutano le donne accogliendole per un certo periodo in appartamento.

I Movimenti e i Centri di aiuto alla Vita propongono, a chi volesse darci una mano, il Progetto Gemma. Si tratta di un finanziamento della donna in difficoltà per 18 mesi, con un contributo mensile di 160 €. Questi aiuti salvano il bambino ma anche la madre che non si sente più sola.

La solidarietà, la mancanza di giudizio e il rispetto assoluto per una donna che diventa madre, allontanano la paura dello stigma sociale, allontanano il timore di non farcela e creano amicizie. Una donna incinta porta in sé il dono più prezioso per il futuro del mondo: un nuovo essere umano, una nuova intelligenza superiore che contribuirà alla Storia dell’umanità.

In caso di stupro, quale colpa ha il bambino?

Infine, l’obiezione che lo stupro giustifichi l’aborto non è sostenibile in quanto il frutto di tale violenza sessuale è sempre e comunque una creatura “innocente”. Chiediamoci: che colpa ha il bambino? Non è forse una vita che chiede solo di vivere?

L’esempio di Claudia Cardinale dona dunque speranza a tante donne giovani incerte, smarrite o impaurite dalla gravidanza. Di certo, il sostegno della propria famiglia ha un ruolo fondamentale nella decisione per il sì alla vita. L’affetto di una famiglia garantisce un supporto reale, dona comprensione e rispetto, non giudica e non suscita sensi di colpa o vergogna.

Ci sono poi anche i Movimenti e Centri di Aiuto alla Vita che accompagnano supportando e contribuendo ai vari bisogni di una giovane mamma senza risorse.

Siamo riconoscenti a Claudia Cardinale per averci dato, attraverso la sua bellezza, un esempio di femminilità, di temperamento e di cuore tutto italiano. Ora riposi in pace!

Susanna Primavera