Il 22 maggio ricorre il triste anniversario della legge 194, che conta in Italia 6.000.000 di “martiri bambini”: per analogia si pensa ai milioni di bambini cristiani martiri per la Fede, dei quali si è parlato in occasione dell’incontro organizzato dalle associazioni “Insieme per la vita”, dedicato ai martiri bambini, dal titolo “Sangue versato ma non sprecato”;  chiediamo a padre Maurizio Balducci di descriverci la storia dei due giovanissimi catechisti dichiarati beati e, più in generale, l’esperienza che ha vissuto, in Uganda.

Le risposte sono davvero coinvolgenti, il video è significativo in merito, ma ancora più interessante è leggere la sua esperienza, nel libretto “Fantastiche avventure di missione”, del quale è autore.

Il passaggio più sconvolgente, tra i tanti, è quello dedicato alle giovani donne che sono costrette a prostituirsi per mantenere la loro famiglia:  Padre Maurizio spiega quanto sia duro, per un sacerdote, “augurare buon lavoro” alla ragazza che esce di casa per andare a vendere il proprio corpo per pochi danari.

Il problema dell’ AIDS non è svanito nel nulla: non parlarne non aiuta, serve solo ad esorcizzare la paura di una malattia che non è stata debellata, ma soltanto arginata, contenuta, sia nel mondo occidentale che nel cosiddetto “ terzo mondo”, per la precisione in Africa. Padre Maurizio, di fronte al dramma dell’ AIDS si è trovato di frequente: non deve essere stato facile, anche per un sacerdote, vedere la malattia del “ dimagrimento”, come viene definita , portarsi via giovani vite di padri e madri. E i bambini? In certi villaggi africani ancora prevale la logica del “ clan famigliare”, che educa e cresce i piccoli orfani in una comunità che fa le veci di mamma e papà.Paese importante l’Uganda, dove una politica basata sull’educazione e proposta dalla Chiesa  ha permesso dagli anni ’90 un significativo decremento dell’AIDS , con la potente “ arma” del rispetto del matrimonio: Il famoso ABC = Abstinence, Be faithful, Condom.

Non basta infatti parlare e diffondere solo e soltanto l’uso del condom,  per contribuire a ridurre i casi di infezione: in Occidente si pensa che l’informazione possa magicamente risolvere i problemi. Non è così, se i malati aumentano insieme ai decessi. Anche nei corsi di educazione alla sessualità, spesso proposti nelle scuole, perfino a Varese, capita che medici spaccino questa verità tutt’altro che scientifica: l’uso del preservativo come unica soluzione contro la malattia. viene ridotto soltanto all’ultimo punto: Condom!

Se si vuole conoscere qualcosa in più dei missionari comboniani si può leggere sul sito www.giovaniemissione.it