Due missionari Comboniani, Padre Alex Zanotelli e Padre Maurizio Balducci,Padre Balducci invitano a pensare in modo più umano all’Africa e ai nostri fratelli africani, mentre  lanciano un appello per il rispetto della vita, sempre!

Un grande missionario che ci ha lasciato da poco, Padre Gianni Nobili, soleva dire: “presto o tardi l’Africa presenterà il conto”.
Questa terra che noi missionari amiamo, che ci ha accolto con tanta pazienza, insegnandoci valori ormai dimenticati nella nostra Europa; questa Africa che ha chiesto la vita a tanti di noi, terra ricchissima ma anche problematica in tanti modi, sarebbe stata più generosa anche con noi se solo tutti l’avessimo avvicinata con più rispetto.
Il breve articolo del P. Alex Zanotelli  mette a nudo tante contraddizioni nelle nostre relazioni con questo grande continente (Che spesso per noi è proprio un continente, un mero contenitore di  infinite risorse abitato da popolazioni senza cultura e senza storia…). Dobbiamo tristemente ammettere che questo è spesso il nostro sentire paternalistico verso l’Africa e soprattutto verso gli Africani. Noi missionari e tutti coloro che, pazientemente,  si son messi in rispettoso ascolto,  quanto abbiamo imparato dall’Africa, maestra d’umanità!

E quanto dolore causano certi stereotipi che oggi vanno per la maggiore. L’Africa non merita questo! E non lo meriterebbe neanche se fosse meno di quel che è, crogiolo di culture e valori.

Sembra importante, perciò, mettersi in religioso silenzio e ascoltare l’accorato appello di Mons. Luigi Bettazzi, Vescovo emerito di Ivrea, al Presidente del Consiglio dei ministri italiano.

P Alex Zanotelli, che l’Africa la conosce e soprattutto la ama, dal canto suo, mette a nudo le tante bugie e i tanti silenzi che parlano dei NOSTRI fallimenti, delle NOSTRE responsabilità, a vantaggio dei nostri meschini interessi; delle guerre che ci servono per avere accesso illimitato e gratuito a risorse di cui siamo avidi e affamati, senza le quali il nostro bel giocattolo finirebbe di funzionare.
Chi scrive ha rischiato personalmente di saltare su qualche mina italiana e vi garantisce che poco lo avrebbe consolato restare per sempre menomato in nome del profitto di una Patria che lui ama,  ma che non sempre è giusta!

E in più,  queste persone, appartenenti alla nostra stessa famiglia umana, vengono accusate di guerre e disastri (siccità, desertificazione, debito…) che noi provochiamo, nel vano tentativo di salvarci la coscienza. A crimine si aggiunge crimine, direbbero i profeti biblici, senza ritegno, senza che più la parola “umanità” significhi qualcosa. Se l‘”aiutarli a casa loro” fosse davvero promessa e impegno e non solo slogan,  ne beneficerebbero tutti e anche noi, perchè tanto, si sa, ormai le distanze contano  poco e …siamo tutti sulla stessa barca. E magari non sarebbe grande utopia pensare che possiamo anche essere tutti felici. Chissà…

P. Maurizio Balducci

Missionario Comboniano. Varese