DOMANDE AI CANDIDATI SINDACO DI VARESE 2016

A tutti i candidato Sindaco del Comune di Varese (Elezioni del 5 giugno 2016) tramite mail e/o Facebook abbiamo posto delle domande inerenti la questione Unioni Civili ed Educazione dei Bambini e Gender.

La presentazione delle domande è stata:

Buon giorno, faccio parte del Movimento e Centro di Aiuto alla Vita di Varese, potrei conoscere la sua posizione sul tema Unioni Civili e Gender, abbiamo preparato alcune domande

I candidati sindaco cui abbiamo posto le domande sono (l’ultimo invio è stato fatto a tutti il 24 aprile u.s.):

Flavio Pandolfo                  NON RISPOSTO

Paolo Orrigoni                    Risposto

Stefano Malerba                Risposto

Davide Galimberti             Risposto

Francesco Marcello           Risposto

Le domande erano 4: si riportano le risposte domanda per domanda

DOMANDA 1 Se fosse stato in Senato, in occasione della votazione del ddl Cirinnà come avrebbe votato?

MALERBA

Avrei votato contro l’approvazione del ddl Cirinnà. Penso che l’unico matrimonio sia quello tra uomo e donna.

GALIMBERTI

Sono sposato e ho due figli, per me la famiglia è quella che è prevista dalla Costituzione, il matrimonio è quello previsto dalla Costituzione ovvero tra uomo e donna. Detto questo avrei votato, con qualche perplessità, a favore. Ogni legge è certamente perfettibile, ma qui noi avevamo due problemi. Il primo: la necessità di mettere mano ad un vuoto legislativo che dura da troppo tempo e che riguarda, che ci piaccia o no, troppe persone che hanno liberamente scelto di non sposarsi. Il secondo: affrontare una volta per tutti il problema, anche in questo caso che ci piaccia o no, il tema delle unione tra persone dello stesso sesso. Non si tratta di rispondere ad un richiamo dell’Europa, ma si trattava legittimamente di un intervento che uno Stato deve fare per tutelare delle realtà di fatto che avanzano e con cui, ogni giorno, ci troviamo a fare i conti. La legge è un giusto compromesso e non lo ritengo un compromesso al ribasso. lo Stato, in questo caso è intervenuto per tutelare e per ordinare altre forme di unioni che nel tempo sono andate a diffondersi nel nostro Paese, che sono ampiamente accettate dalla comunità civile italiana e che non devono essere discriminate o lasciate prive di regolamentazione legislativa.

MARCELLO

La coalizione di cui io sono il candidato sindaco è nata dopo aver condiviso un programma che ha al primo punto la famiglia . La famiglia intesa uomo e donna. Non. VI sono famiglie alternative, ci sono unioni civili alle quali riconoscere i giusti diritti. Avrei votato NO alle adozioni per le coppie omosessuali perché i bambini non sono un diritto ma un dono .

ORRIGONI

Se fossi stato senatore, avrei votato contro. Per un semplice ragione: non appartiene infatti alla mia visione della famiglia il progetto di legge proposto dalla Cirinnà

DOMANDA 2  L‘approvazione del ddl avrà ricadute sulla famiglia naturale e proporrà modelli di famiglie alternative : quale è la sua posizione in merito?

MALERBA La mia posizione vuole privilegiare la famiglia tradizionale, ancora troppo penalizzata dal punto di vista economico: sono necessari interventi economici a favore delle famiglie monoreddito, monoparentali, delle ragazze madri, come già avviene nei paesi del nord europa, per permettere a chi vuole formarsi una famiglia con più figli di non dover rinunciare per motivi economici.

GALIMBERTI Come ho detto prima per me la famiglia è quella che si fonda sul matrimonio tra un uomo e una donna. I rilievi del Presidente della Repubblica erano proprio tesi a tutelare al meglio questo principio di famiglia su cui, per altro, anche la Corte Costituzionale è intervenuta a sostegno. Pertanto non penso si avranno ricadute sulla famiglia naturale. Io credo che uno Stato non solo abbia il diritto, ma, anzi ha il dovere, di doversi impegnare a produrre tutele verso tutte le persone e verso le forme sociali in cui queste intendono esprimersi. Nel nostro caso, la legge italiana ha preso atto di uno stato di fatto e non sarà certo questo testo a modificare la realtà del nostro Paese.

MARCELLO Credo che l’approvazione del ddl non avrà ricadute sulla famiglia perché le difenderemo da ogni attacco , anche se sono certo che nasceranno nuove e differenti unioni .

ORRIGONI Credo in una famiglia formata dall’unione di un uomo e di una donna. Non può certo una singola legge mutare la natura di quest’unione e non penso, allo stesso tempo, che ci saranno ricadute sulla famiglia così intesa.

DOMANDA 3 Avanza l’ideologia Gender che propone un’idea di persona diversa da quella dalla tradizione cristiana: la possibilità che si scelga di volta in volta il genere sessuale che meglio possa contraddistinguere a seconda del momento. Cosa pensa in merito?

MALERBA L’uomo e la donna che costituiscono una famiglia naturale sono il bene della società e offrono un modello insostituibile per la crescita equilibrata dei figli. Se persisterà questo modello altre ideologie passeranno come tutte le mode.

GALIMBERTI io temo che questo sarà un tema senza risposta. Implica profonda conoscenza della persona e profonda conoscenza dello stato della persona. Io non credo che questo tema e queste teorie, che forse rischiano l’eccessiva attenzione, siano così minacciose. Mi spiego. Io non credo che si possa ritenere progresso il fatto di cambiare sesso a seconda del momento e comunque è ben lontano dalla mia idea di persona e la rifuggo. Sicuramente bisogna tenere in conto che esistono problemi di questa natura. Di persone che ritengono di essere ingabbiate in un corpo che non sentono come loro. Io credo che esistano tutti gli strumenti per aiutare queste persone, strumenti psicologici per capire fino a che punto c’è veramente questo problema e fino a che punto invece no. Credo che questo Papa lo abbia indicato chiaramente. Occorre avere rispetto per tutti, per tutte le persone. E se il Papa incontra i transessuali e li benedice senza paura e senza paura dice quello che pensa forse lo stesso coraggio andrebbe mostrato da tutti senza che questo sia percepito come avallo di alcune posizioni

MARCELLO Noi siamo stati tra i primi a fare informazione sulle ideologia gender riunendo genitori ed insegnanti . Sono fermamente convinto che nasciamo con una naturale identità e sesso che non è possibile scegliere di volta in volta a quale genere sessuale appartenere.

ORRIGONI Sono d’accordo con quanto affermato da Papa Francesco: credo sia un’ideologia che tenti di sfruttare alcune mode passeggere, del momento, facendo quasi un passo indietro. Rimuovere le differenze non è la soluzione. La teoria gender non è assolutamente da introdurre e diffondere nei modelli educativi e scolastici dei nostri figli.

DOMANDA 4 Nelle scuole in Italia si sta diffondendo in modo larvato l’ideologia gender: se diventasse sindaco cosa farebbe, permetterebbe la diffusione di questa ideologia? Veglierebbe sulla diffusione di questi libri o farebbe come il sindaco di Venezia che ha ritirato i libri dalle scuole ” perché i genitori devono avere voce in capitolo sul l’educazione dei figli”?

MALERBA Assolutamente d’accordo con la decisione del sindaco di Venezia che ha mostrato coraggio ma anche di avere le idee chiare sul ruolo educativo della famiglia, prioritario rispetto alle altre agenzie compresa quella scolastica. Ritengo però determinante l’informazione e il supporto che alle famiglie va dato perché possano avere le idee chiare su come orientare la loro azione educativa. Purtroppo oggi i genitori sono spesso costretti per motivi di lavoro a delegare ad altri gli interventi informativi ed educativi nei confronti dei loro piccoli. Auspico interventi nelle scuole e nelle altre realtà della città perché i genitori non si sentano soli. Ben vengano le vostre iniziative culturali alle quali guardo con estremo interesse

GALIMBERTI guardi io non credo che in Italia ci sia questo pericolo. Io credo che noi si debba avere un punto di riferimento che è la Costituzione che riconosce la libertà di insegnamento e fissa i limiti entro cui questa può avvenire. Come genitore sono convinto della necessità di essere coinvolto nell’educazione dei miei figli e quindi so come questo può avvenire e come questo mi è consentito nel rispetto delle legge e dell’autonomia scolastica. E credo anche nel buon senso e penso anche che la scuola italiana  sia ancora una buona scuola e penso anche che la tolleranza e il rispetto per le persone si imparino a scuola. Un sindaco non può permettere che si diffondi alcuna ideologia, deve garantire l’interesse generale senza però essere in perenne campagna elettorale.

MARCELLO Come sindaco , nel caso fossi eletto , mi occuperò in primo luogo delle famiglie di conseguenza dei giovani e mi impegnerò perché la scuola sia il luogo della crescita culturale dei nostri giovani e che questo percorso di crescita sia fatto in collaborazione con le famiglie .

ORRIGONI Come ho spiegato rispondendo alla precedente domanda, non penso proprio sia un’ideologia che possa essere diffusa ed introdotta nelle nostre scuole.

NB Resta inteso che se i candidati che non hanno risposto dovessero nel frattempo rispondere il documento verrà aggiornato non appena possibile